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Varese solidale con Mimmo Lucano con un presidio in piazza: ” Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza é d’obbligo”

VARESE, 9 ottobre 2021- di GIANNI BERALDO-

Un abuso a livello di giustizia nei confronti di chi difende e aiuta persone in difficoltá.

Questa in sintesi la vicenda di Mimmo Lucano ex sindaco di Riace, che negli anni ha soccorso e accolto migliaia di immigrati sbarcati in Calabria, ha fatto scalpore anche a livello internazionale. Condannato lo scorso 30 settembre dal Tribunale di Locri in primo grado alla pena di 13 anni e 2 mesi di reclusione.

I giudici lo hanno ritenuto colpevole di associazione per delinquere e di varie ipotesi di peculato, truffa aggravata, falso e abuso d’ufficio. Pena doppia rispetta a quanto chiesto dal

Giuseppe Musolino

Pubblico Ministero in quanto il Giudice ha ritenuto di cambiare il capo di accusa da abuso di ufficio a truffa aggravata.

Insomma una condanna davvero pesante come nessuno si attendeva.

Ma Lucano non é solo. Molte le manifestazioni di solidarietá in tutto il Paese. Anche Varese é scesa in piazza con un presidio organizzato questa mattina in piazza del Tribunale organizzato dall’associazione culturale Un’Altar Storia (con presidente Giuseppe Musolino) e altre organizzazioni varesine.

Non molta l’affluenza oggi a Varese nonostante si parlasse di diritti civili e solidarietá. 

Comunque un presidio importante dall’alto valore non solo simbolico ma anche pratico, utile a fare pervenire sostegno e vicinanza all’ex sindaco di Riace, che in questo momento rischia il carcere per delle vicende non ancora del tutto chiarite da parte della Giustizia.

Sostegno che le persone presenti al presidio varesino non hanno fatto mancare lanciando appelli importanti alle istituzioni.

Molti i cartelli esposti, composte da frasi significativa come il cartellone esposto direttamente sul monumento che occupa parte della piazza che riportante ”La solidarietá non si arresta! Tutti insieme per sostenere Mimmo Lucano e Riace”. Oppure quello appeso al collo di una donna con la frase ”Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza é d’obbligo”.

Insomma una bella manifestazione che meritava una maggiore partecipazione.

Ma poco importa, l’importante é che  il messaggio arrivi comunque come sostiene l’organizzatore Giuseppe Musolino che, armato di microfono, ha spiegato agli astanti quando la Giustizia diventa ingiustizia.

Tra le persone in piazza che hanno conosciuto personalmente Lucano, troviamo Rocco

Rocco Cordí ( di spalle) mentre saluta Mimmo Lucano il giorno dopo la sentenza

Cordí neo presidente Anpi Varese che ci ha raccontato «L’ho incontrato anche recentemente, esattamente il 1 ottobre ossia il giorno successivo alla sentenza. Trovandomi in vacanza in Calabria mi sembrava doverosa esprimergli la mia solidarietá. Conosco Lucano da circa vent’anni, seguendo da vicino questo progetto straordinario di accoglienza smantellato scientificamente negli ultimi cinque anni e ora definitivamente sepolto con questa sentenza assurda».

Ma la vicenda di Mimmo Lucano, la sua storia, il suo lavoro di solidarietá e aiuto nei confronto degli altri, bene tutto questo non puó finire in questo modo.

Certo, le sentenze non si discutono ma non sempre sono scevre da pregiudizi.

Anche di taglio politico.

direttore@varese7press.it

 

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