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Recensioni libri: ‘Le maestose rovine di Sferopoli’ di Michele Mari

VARESE, 28 dicembre 2021- In libreria il nuovo romanzo di Michele Mari intitolato ‘Le maestose rovine di Sferopoli’ (Einaudi editore)Ogni anno gli otto rabbini più saggi del mondo gareggiano nella creazione dei golem più potenti e innovativi.

Stavolta il rabbino Chöw – che non ha mai vinto la gara, odia in segreto i suoi colleghi ed è disposto a tutto pur di aggiudicarsi il primo premio – ha un’idea che gli pare geniale: far costruire il golem da un altro golem, “affidando l’argilla all’argilla” e ottenendo in questo modo una perfezione progettuale non umana. Così appena la gara ha inizio modella un piccolo golem, gli infila sotto la lingua un cartiglio con il nome segreto (che in questo caso suona più o meno come “creatore di golem”) e così lo anima.

Il piccolo essere si mette subito al lavoro, modella nell’argilla un enorme golem da combattimento, poi strangola il rabbino Chöw, lo smembra, estirpa il suo cervello e il suo cuore e li infila nell’enorme golem, poi si sfila il cartiglio dalla bocca e lo inserisce al mostro, donandogli la vita… L’ingegner Pietro Cippa si mette in contatto con l’amministratore del condominio in cui vive in affitto perché lo aiuti a contattare la sua padrona di casa, signora Drusilla Brusiani Dal Pozzo, che non gli risponde al telefono. Perché tanta urgenza? La Del Pozzo, quando Cippa ha preso in affitto l’appartamento, gli ha indicato una stanza (che lei chiama stranamente “la stanza della bambina”) che avrebbe dovuto obbligatoriamente rimanere chiusa a chiave e nella quale lui non sarebbe mai e poi mai dovuto entrare. Cippa ha rispettato le volontà della signora, ma con sua sorpresa ora le stanze dell’appartamento chiuse a chiave sono due e l’uomo non sa come spiegarsi e come gestire la inquietante novità…

Un maestro elementare ha assegnato ai suoi alunni della III C un compito davvero originale: prima ha dato loro il tema “Scrivi una storia paurosa”, poi ha fotocopiato e distribuito i temi consegnati chiedendo a tutti i bambini di indicare in una breve “recensione” sul quaderno quale secondo loro fosse la storia più spaventosa tra quelle scritte dai loro compagni di classe, e perché. Ora è il momento di leggere i quaderni e subito dopo le storie paurose… Il parroco di Novazza e quello di Valgoglio, piccoli paesi dell’alta Val Seriana, sono rivali da sempre. Alcuni sostengono che tutto derivi dal comune amore dei prelati per una giovane perpetua “di forte polpaccio e procace nel busto” ai cui servigi entrambi nel passato hanno fatto ricorso, altri da una prebenda vescovile a cui entrambi aspiravano e che non è stata assegnata alla fine a nessuno dei due, altri ancora a una competizione tra i due sulla qualità delle omelie. Il vero motivo di rivalità però è un altro: i funghi, dei quali i due sacerdoti sono “esperti conoscitori e instancabili cercatori”. Don Mario e Don Piero non si limitano a competere nella ricerca dei porcini più grandi e belli, ma cercano di boicottarsi l’un l’altro. Finché uno dei due non concepisce un piano veramente diabolico… (articolo tratto da mangialibri.com)

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