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Recensioni: ”L’innocenza spezzata”, di Antonella Napoli racconta scenari di guerre e soprusi dimenticati

MILANO, 20 novembre 201-Una storia vera raccontata da una delle penne più conosciute del giornalismo di politica estera in Italia. “L’innocenza spezzata”, Edizioni Gorée, di Antonella Napoli è stato presentato questo fine settimana nell’edizione 2019 di BookCity, al Museo delle culture di Milano.

La giornalista, che vive sotto sorveglianza e ha ricevuto la Medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica, ha dedicato il suo nuovo libro a Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano ucciso in Egitto nel 2016 e sul cui omicidio non è stata fatta ancora piena luce.

La Napoli nella sua ultima opera racconta la storia di Suleya, una bambina di 12 anni che ha perso i propri genitori, il padre ucciso e mutilato sotto i suoi occhi e la madre stuprata e fatta sparire dai ribelli del Lord’s Resistance Army (Esercito di liberazione del Signore) arrivati un giorno nel suo villaggio per fare razzie. Rapita e portata in una scuola di addestramento nella jungla tra Uganda e Congo sarà destinata alla vita di bambina – soldato e di schiava sessuale.

La sua esistenza si intreccia a quella di altre centinaia di vittime del reclutamento forzato nei conflitti. Strappati a vite semplici, ma felici fino a quando non sono state stravolte dall’irruzione di un commando di guerriglieri nel loro villaggio. Gli adulti mutilati e uccisi sotto gli occhi dei propri figli, il principale obiettivo dei ribelli, i piccoli rapiti e portati in una scuola di addestramento destinati a trasformarsi ben presto in bambini – soldato e schiavi sessuali.

Le loro missioni, spesso pericolosissime perché costretti a infiltrarsi in territorio nemico, erano finalizzate ad avere informazioni essenziali sulle postazioni militari governative affinché potessero lanciare gli attacchi a cui loro stessi prendevano parte.
Ancora oggi, migliaia di fanciulli vivono la stessa drammatica condizione in diversi Paesi africani. Particolarmente vulnerabili al reclutamento e all’impiego nelle situazioni di guerra a causa della loro immaturità fisica ed emotiva, questi piccoli predestinati a una esistenza fatta di violenza e soprusi, vengono separati dalle loro famiglie, drogati, torturati, violentati, costretti ad uccidere.

Questo libro, realizzato con contributi raccolti in Sudan, Uganda e Repubblica Democratica del Congo, propone resoconti tragici e crudi di realtà troppo spesso ignorate.
L’utilizzo dei bambini soldato è una delle più crudeli violazioni dei diritti dell’infanzia. Dietro al dramma dei piccoli combattenti si agita un fenomeno di dimensioni planetarie: dallo sfruttamento delle risorse naturali (petrolio, diamanti, oro, coltan) da parte di oligarchie locali e potenze straniere, alle guerre per il controllo di questi traffici fino al business legato alla vendita delle armi.

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