Lo conobbi nel 1998, quando avevo 15 anni e, giovane liceale, mi affacciai alla politica e fui invitato da alcuni amici a frequentare il movimento giovanile di Alleanza Nazionale che si chiamava Azione Giovani.
Furono anni stupendi, fatti di azione politica appassionata all’interno del liceo (dove in quarta fui eletto rappresentante nel Consiglio d’Istituto) ma soprattutto in Città.
Piero Pellicini era un vero principe del foro luinese e varesino, avvocato stimato da tutti e nel 1996 fu eletto senatore della repubblica per la coalizione di centrodestra del “Polo per le Libertà” e fu confermato nel 2001 sempre come senatore della “Casa della Libertà”.
Fu uno dei promotori della legge istitutiva de “Il Giorno del Ricordo”, in memoria degli italiani dell’Istria, della Dalmazia e della Venezia Giulia trucidati nelle foibe dai comunisti titini.
Per noi giovani che ci avvicinavamo a piccoli passi alla politica egli era un punto di riferimento, un prezioso alleato e un testimone a servizio della cosa pubblica.
Negli anni tra il 2002 e il 2008 Alleanza Nazionale ebbe a Luino percentuali di consenso ragguardevoli, che permisero al figlio Andrea di essere eletto consigliere provinciale e di svolgere l’incarico di assessore provinciale nelle giunte Reguzzoni e Galli.
La famiglia Pellicini per me è sempre stata un riferimento e oltre ad aver coltivato l’amicizia con il senatore Piero, sono diventato amico dei tre figli.
Dopo alcuni anni in cui mi sono dedicato allo studio, ho ritrovato Piero e Andrea Pellicini nel 2010 quando l’allora candidato sindaco mi chiese di candidarmi nella lista “Nuova Frontiera”.
Vincemmo col 49% e quelle giornate di campagna elettorale furono una radiosa primavera per tutta la Città di Luino.
Devo molto ad Andrea e a suo padre: al primo, perché mi nominò prima consigliere delegato alle politiche giovanili, alle associazioni culturali e alla comunicazione istituzionale e a fine mandato mi propose quale nuovo presidente del consiglio comunale e al secondo per la preziosa amicizia e i consigli che mai mi negava.
Ho diversi ricordi indelebili della nostra amicizia, in particolare quando Piero mi regalò due stupendi soldatini della sua vasta collezione, che conservo ancora tra gli oggetti più cari che ho.
Piero fu un ottimo parlamentare, sempre vicino al territorio (a differenza dei tanti paracadutati qui che poi si sono dileguati) ed è anche grazie a lui se abbiamo ancora a Luino una linea ferroviaria che comunque mantiene la sua importanza per le merci e per i passeggeri, un ospedale moderno e con personale qualificato e soprattutto un punto giustizia sul territorio.
Infatti il senatore Pellicini si batté come un leone per mantenere prima la sezione distaccata del tribunale di Varese a Luino e poi l’ufficio del giudice di pace a Voldomino.
Il nostro sindaco Andrea ha poi messo a disposizione personale del comune e lo stabile di via Asmara per il giudice di pace e in seguito i locali per la sede della Comunità Montana Valli del Verbano.
Pertanto, in segno di profonda gratitudine e riconoscenza per il senatore Piero Pellicini, propongo alla prossima amministrazione di intitolare il palazzo di via Asmara al compianto senatore.
Sarebbe davvero un bel gesto per uno dei politici più illuminati che il luinese abbia mia espresso.
Alessandro Franzetti