Asst Settelaghi risponde ai sindacati: ”Non abbiamo numero sufficiente di infermieri”

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VARESE, 28 marzo 2020-“L’obiettivo che stiamo perseguendo è quello di attivare altri posti letto per accogliere i tanti pazienti Covid + che necessitano di ricovero provenienti da tutta la Lombardia, come la Regione ci ha chiesto di fare e come è giusto fare. – tiene a precisare il Dott. Ivan Mazzoleni, Direttore delegato alle Relazioni Sindacali, rispondendo alle osservazioni presentate dai Rappresentanti Sindacali in qualità di delegato per la Direzione – In particolare dobbiamo attivare 27 nuovi posti letto di terapia intensiva, già allestiti nelle sale operatorie, e altri 40 posti letto per la Medicina ad Intensità, senza contare l’aumento del numero di posti letto a Cuasso. 67 posti per salvare altrettante vite umane!

Gli anestesisti e gli internisti ci sono, ma servono 80 infermieri. Abbiamo cercato rinforzi, ma le assunzioni deliberate in questi giorni non hanno sortito i risultati sperati nell’immediato: molti degli infermieri chiamati hanno rifiutato l’incarico. La scelta di modificare la turnistica, quindi, la stessa già adottata in molti altri Ospedali lombardi, è l’unica percorribile. Uno sforzo importante, ne siamo consapevoli, ma che si è reso davvero necessario. Fino ad ora la nostra Azienda ha risposto all’emergenza con uno sforzo corale, partecipato e così abbiamo voluto procedere in questo modo anche in questo caso, per arrivare ad adottare una soluzione che, pur nell’emergenza, sia almeno condivisa nella modalità. Per questo, abbiamo inviato una proposta rivolta a tutti gli operatori turnisti dell’Azienda invitandoli a scegliere tra un’organizzazione che tecnicamente si definisce ‘in quarta’, piuttosto che il turno di dodici ore.

I dipendenti hanno dimostrato grande senso di responsabilità, lo stesso che, sono certo, sia condiviso anche dai rappresentanti sindacali che abbiamo incontrato nei giorni scorsi in video conferenza e con cui ci risentiremo a stretto giro di posta. Nessuno, credo, si vuole assumere la responsabilità di rinunciare a quei 27 posti letto di Terapia Intensiva e agli altri 40 di Medicina già pronti per accogliere altrettante persone che hanno bisogno di cure e di assistenza”.