Monza e la mobilitá post covid: approvato progetto per realizzazione di tre corse ciclabili

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Rendering progetto corsie ciclabili
MONZA, 29 giugno 2020- Monza ridisegna la mobilità nel post Covid. La Giunta, nella seduta di martedì 23 giugno, ha approvato un progetto per la realizzazione di tre «corsie ciclabili» in corso Milano, via Boito e via Mentana.
Un’opportunità per una nuova mobilità. «L’idea – spiega il Sindaco Dario Allevi – nasce dalla necessità di riservare più spazio alla cosiddetta mobilità dolce». Una decisione dettata dall’emergenza della situazione e pensata nell’ottica di evitare che i cittadini prendano la propria auto visto che i mezzi pubblici possono accogliere un numero inferiore di passeggeri rispetto a prima della pandemia a causa delle misure di sicurezza e distanza tra le persone da osservare. «È un’opportunità da cogliere – prosegue il Sindaco – per accelerare il processo di trasformazione della città. È un’occasione imperdibile per portare avanti quelle politiche sulla mobilità dolce che tanto ci stanno a cuore».
Un «network» per le due ruote. Per questo motivo l’Amministrazione Comunale ha messo a punto un piano che prevede di dedicare una corsia alle biciclette su tre importanti arterie cittadine e di creare un vero e proprio «network» per le due ruote senza introdurre troppe limitazioni al traffico. Per creare continuità con la «rete» ciclabile esistente e garantire la connessione con alcuni punti «sensibili» della città, come la stazione ferroviaria, l’ospedale, il centro storico e la futura stazione della metropolitana di Monza Bettola, sono state individuate tre strade: corso Milano – via Borgazzi per collegare il centro di Monza con il percorso ciclabile oggi in cantiere per raggiungere la futura stazione della metropolitana di Monza Bettola; via Mentana per collegare la parte est della città alla stazione ferroviaria; via Boito – via Pergolesi – via Ramazzotti per collegare il centro città con l’ospedale. Oggi a Monza abbiamo circa 40 chilometri di percorsi ciclabili, 4,2 chilometri in realizzazione e altri 40 chilometri potenziali su cui è possibile realizzare degli interventi con la sola segnaletica.
Il progetto. I tre percorsi ciclabili si trovano in un contesto urbano, cioè su strade dove la velocità massima consentita ai veicoli è di 50 km/h. Il progetto prevede, pertanto, la realizzazione delle cosiddette «corsie ciclabili», come introdotte dal Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 – noto come «Decreto Rilancio». Per questo è prevista la tracciatura di segnaletica orizzontale per complessivi 4.500 metri di strade, la posa di circa 100 «pittogrammi» con l’immagine di una bicicletta, con il conseguente adeguamento degli attraversamenti pedonali sulle strade oggetto di intervento. Il progetto prevede anche la possibilità di tracciare due «case avanzate», cioè le linee di arresto per le biciclette in posizione avanzata rispetto alla corsia di arresto per tutti gli altri veicoli. Ciò per garantire una maggiore protezione ai ciclisti. Il progetto, il cui costo è stimato tra i 16 e i 20 mila euro, è stato affidato a «Monza Mobilità».
Un altro tassello per costruire una rete di «mobilità dolce». «Le tre corsie ciclabili – spiega l’Assessore alla Mobilità Federico Arena – sono un ulteriore tassello che completa il puzzle della mobilità dolce che stiamo costruendo in questi mesi e su cui lavoriamo da prima che scoppiasse l’emergenza Covid. Abbiamo potenziato le stazioni di bike sharing, abbiamo introdotto il noleggio dei monopattini elettrici e stiamo lavorando sulla nuova ciclabile di via Aquileia via Montesanto – viale Fermi che si collegherà a quella della Brumosa. È poi in fase di realizzazione anche quella di via Borgazzi. In particolare con la corsia ciclabile di corso Milano diamo una risposta concreta ai tanti pendolari che ci chiedono alternative valide per gli spostamenti casa/lavoro: completato il progetto, infatti, i cittadini potranno raggiungere Monza Bettola dal centro in bicicletta. Le tre corsie riservate alle biciclette in corso di sviluppo sono l’occasione per sostenere la mobilità dolce, ma anche per introdurre interventi di sicurezza stradale per i pedoni».