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Masterplan Stazioni Varese: presentato progetto in Consiglio comunale

VARESE, 8 luglio 2020-Opere pubbliche per 19 milioni di euro e un’area interessata pari a 122.940 metri quadrati.

Sono queste le due cifre principali del Masterplan Stazioni, presentato ieri sera al Consiglio comunale dall’assessore all’Urbanistica Andrea Civati. Interessate dal progetto sono le aree private vicine al cantiere degli scali ferroviari e che si estendono da Giubiano fino a viale Belforte e a via Carcano.

«L’obiettivo del Masterplan – ha affermato Civati – è quello di creare uno spazio contemporaneo che abbia coerenza con il Cantiere Stazioni. Elimineremo l’isolamento dell’area di via Bainsizza e di via Montesanto, oggi strette tra i tracciati ferroviari; miglioreremo l’accessibilità del comparto e creeremo un nuovo parco urbano tra l’area di Viale Belforte e le Stazioni. In questo modo riusciremo a ricucire la città su aree abbandonate da decenni. Sarà la nuova porta di Varese».

Quattro le colonne portanti del progetto pubblico: il nuovo parco “spina verde”, con un viale alberato e la riqualificazione del Vellone; la connessione tra piazzale Kennedy, via Cimone e via Montesanto; la ricucitura delle divisioni fisiche ma anche sociali che dividono quest’area dal resto della città e, da ultimo, l’ipotesi di una “strada parco” tra via Lazzaretto e via Montesanto.

La “spina verde” costituirà il nuovo asse da piazzale Kennedy fino al termine di via Montesanto, identificando il limite tra l’edificato e l’adiacente nuovo parco del Vellone. Quest’ultima area verrà riqualificata, valorizzando il versante boscato della collina di Giubiano e connettendo le funzioni sportive ospitate sul sovrastante pianoro. L’apertura del rilevato ferroviario, invece, darà nuova continuità alla porzione terminale di piazzale Kennedy, su cui è prevista la realizzazione del Centro Diurno, creando un’inedita possibilità di relazione tra due parti della città.

Stazione dello Stato Varese

Il collegamento tra Montesanto e via Ledro sarà consentito dalla chiusura dei passaggi a livello ora presenti sulle vie Bainsizza e Vicenza. La “strada parco”, invece, è un’ipotesi alternativa al sottopasso in corrispondenza dell’ex macello civico: il progetto prevede in questo caso la realizzazione di una strada a doppio senso di circolazione tra le vie Lazzaretto e Montesanto e la riqualificazione a uso ludico e ricreativo delle aree a ridosso della ferrovia. Se dovessero invece concretizzarsi la trasformazione dell’area dell’ex macello e la creazione del sottopasso tra Montesanto e via Podgora, la “strada parco” potrebbe essere riconvertita in un collegamento ciclopedonale.

Se questi sono gli interventi pubblici, le regole per la rigenerazione effettuata da privati sono improntate alla flessibilità. Le nuove costruzioni dovranno prevedere portici e spazi pubblici fruibili, come, per esempio, parchi, piste ciclabili o aree sportive; per quanti riguarda gli edifici in sé, invece, fino all’altezza di 7,50 metri dal suolo essi dovranno privilegiare funzioni commerciali, esercizi di vicinato, sport e tempo libero, limitando a un massimo del 30% le aree di residenza. Al di sopra degli 8 metri, viceversa, è prevista la zona “working&living”, con almeno la metà degli spazi dedicati a funzioni residenziali e la restante quota suddivisa tra attività del terziario avanzato e servizi compatibili.

I lavori di riqualificazione area stazioni

«In questo modo – ha continuato Civati – sarà garantito un grande mix funzionale e sociale, con l’abbandono degli edifici isolati e monofunzionali e la volontà di privilegiare interventi organici e vitali. Basta palazzi-uffici e centri commerciali isolati, oggi la città è un organismo dinamico».

Le regole prevedono poi un limite alle altezze degli edifici, impedendo la realizzazione di grattacieli ipotizzati in passato: «Le altezze massime consentite – ha concluso l’assessore – sono fissate in modo che nessuna nuova costruzione superi quelle già esistenti, tutelando così il prezioso orizzonte della città».

Per quanto riguarda i parcheggi, infine, il Masterplan Stazioni prevede l’utilizzo di aree di sosta a raso e scoperte per un massimo di 500 metri quadrati, con la preferenza per posteggi in sottosuolo o in strutture comprese nell’involucro degli edifici.

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