La polemica. Rasizza (AD Family Care): “Dal Governo tanta retorica, soluzioni palliative e nessuna realistica considerazione per la famiglia”

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Rosario Rasizza (foto varesenews.it)

GALLARATE, 17 settembre 2020 – Tanta retorica, soluzioni palliative e nessuna realistica considerazione per la famiglia che ha necessità di supportare un anziano non più autosufficiente”: non la prende per il sottile Rosario Rasizza, Amministratore Delegato di Family Care, Agenzia per il Lavoro specializzata in assistenza familiare per la terza e la quarta età, nonché Presidente di Assosomm, l’Associazione che riunisce le Agenzie per il Lavoro italiane.

“Siamo autorizzati a operare secondo modalità e leggi stabilite dal Ministero del Lavoro, ma né da questo Ministero, né da quello della Famiglia, che pure dovrebbe essere il più sensibile al tema, vediamo sforzi concreti per contrastare il fenomeno del sommerso all’interno delle mura domestiche, per riconoscere seriamente l’indispensabilità delle badanti per una nazione demograficamente vecchia come la nostra e per alleggerire il peso che grava totalmente sui privati nel momento in cui un anziano perde la propria autonomia.” – dichiara Rasizza, che aggiunge: “Siamo molto contenti che il nuovo Ccnl abbia previsto, per fare un solo esempio, un’indennità di 100 euro lorde nella retribuzione della badante che svolga il proprio lavoro in una famiglia in cui ci siano due anziani da curare, come spesso accade, per marito e moglie. Peccato che noi già

Il Ministro Elena Bonetti

prevedessimo la corresponsione di un superminimo nello stipendio, in questo caso: noi, che conosciamo da vicino quanto possa essere duro far svolgere questo lavoro nella trasparenza di un regolare contratto. Sarà così anche per la selva delle decine di altri enti che si improvvisano intermediatori di manodopera senza regolare licenza ministeriale? E le famiglie conoscono davvero il rischio di affidarsi a persone improvvisate?”

“Siamo inoltre felici di apprendere che dal 1° ottobre 2020 ci sarà una lieve diminuzione dei contributi Inps in caso di assistenza notturna – rincara Rasizza – “Ma quanti sanno che l’assistenza notturna cuba per circa l’1% di tutti i bisogni assistenziali? Era davvero su questo che bisognava concentrarsi? E ancora: bene riconoscere un aumento della retribuzione alla badante, con un + 13 euro lorde al mese, ma chi sosterrà questo costo? Lo Stato, almeno parzialmente, come avviene nei Paesi del Nord? No: saranno sempre le famiglie, i privati che, assumendosi quest’onere, sgravano oltre tutto le strutture pubbliche, quali ospedali e case di riposo.”

“Lasciami dire un’ultima cosa sull’obbligo introdotto di indicare la presenza di telecamere nella casa degli assistiti: bene, è giusto e legittimo. I lavoratori domestici non devono avere minori diritti e riconoscimento degli altri. È ora però di domandarsi perché sia diventato nel tempo necessario sorvegliare i tanti sospetti di abuso da parte degli operatori di un settore misconosciuto, dove gli accordi in nero rimangono tristemente più convenienti di quelli legali: è ora di smetterla!”

Rasizza si rivolge infine alla Ministra della Famiglia, Elena Bonetti: “Ministra, lei non ritiene che finalmente queste famiglie abbiano diritto se non a un sostegno economico, quanto meno alla detraibilità totale su quanto si spende per far assistere i nostri nonni? Almeno un aiuto sul peso impositivo: possibile, ragionevole, degno di un Paese civile? Siamo certi che non ci lascerà inascoltati, Ministra.”