Luciano Silighini: ”Da lavoratore italiano negli Stati Uniti un commento sulle elezioni”

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Luciano Silighini
SARONNO, 8 novembre 2020-Non era difficile prevedere che sarebbe finita tra accuse di brogli e ricorsi; chi conosce il sistema elettorale americano e sopratutto quel popolo non poteva credere al trionfo scontato di Biden.
L’onda rossa di Trump è figlia di una mentalità che gli americani hanno dentro e la metà (o forse più) di loro non ha rifiutato Trump nonostante i giornalisti di tutto il mondo e le varie testate a stelle e strisce lo davano finito. Una situazione simile a quella che nel 2006 vide Berlusconi dato distante 7 punti da Prodi e terminata con una conta scheda per scheda con un Romano Reggiano dichiarare  vittoria per un solo senatore in piena notte. Governo che poi fece la fine che la storia ci ha consegnato.
Paesi diversi, e per me che lavoro negli Stati Uniti questa differenza è abissale, ma la sostanza di ieri a Roma è simile a quella di oggi a Washington.
Stamane i clacson e i giornalisti sorridenti a riprendere i festeggiamenti, ma la stampa liberal ha molti punti di domanda che come i martelli battono sui chiodi a loro battono in testa: “Come possono gli americani aver votato ancora in massa per Trump? Un uomo da tenere lontano,che rovina l’immagine del nostro Paese?” questo si chiedono feriti e turbati,ma dentro sono coscienti di aver scoperto che il paese in cui vivono,scrivono,sentenziano è diverso da quello che hanno immaginato e raccontato, lontano da quella realtà che una ripresa angolata su un gruppo di persone può mostrare come una valanga umana o trasformare in gruppetto sparuto.
Trump, l’unico Presidente che nel suo mandato non ha fatto guerre a differenza della coppia Nobel per la pace Obama-Biden, ha avuto più voti di qualsiasi altro candidato perdente nella storia americana, ma ha avuto anche più voti di qualsiasi candidato vincente, eccetto stranamente Biden che addirittura ha preso più voti di Barack Obama…comprensibile che oggi Trump trovi via facile denunciando brogli.
Una sconfitta,che se ci sarà definitivamente,sarà per poche migliaia di voti.
La sconfitta, ipotetica o certa a seconda della Corte Suprema, alle presidenziali di Trump sta viaggiando comunque verso una vittoria del Partito Repubblicano al Senato dove i democratici hanno perso molti seggi, pur mantenendo la maggioranza nella Camera dei Rappresentanti. Di fatto Joe Biden fin dal suo insediamento sarà bloccato e qui torna il paragone con Prodi nel 2006.

Democratic presidential candidate former Vice President Joe Biden and his running mate Sen. Kamala Harris, (AP Photo/Andrew Harnik)
Trump ha avuto un plebiscito verso il suo stile,i suoi elettori si rivedono in lui,nel messaggio che lancia e questo porterà a un altro grande cambiamento nello “stile americano”. Il perdente,il candidato che non diventa Presidente,sparisce di scena e appare solo per funerali, commemorazioni. Tutti la stessa fine tranne Nixon che otto anni dopo la sconfitta tornò in corsa e vinse.
Trump non sparirà a gennaio.
Trump,il Repubblicano più votato nella storia, l’uomo che trascina in piazza migliaia di persone e milioni virtualmente in ogni parte del mondo condividendo i suoi Twitt, al grido del “non mi arrendo,mi hanno truffato” ha ormai in mano gli elettori repubblicani che credono a ogni sua parola: “Gesù il mio Salvatore,Trump il mio Presidente” recitano molti cartelli e magliette tra i suoi supporter scesi in piazza.
Trump in corsa già nel 2024? Lui, o chi indicato da lui in famiglia, la considero una certezza.
La famiglia, ecco spuntare una parola tanto cara alla politica americana degli ultimi 30 anni.
I Bush,che hanno portato due Presidenti e cercato un terzo, i Clinton con Bill e Hillary, gli Obama che hanno creato Joe Biden. L’uomo che alle primarie democratiche non decollava ma che grazie a Barack ha avuto la via spianata col ritiro di tutti gli altri candidati con la scusante Covid, scusa non potuta utilizzare quando nel 2016 le famiglie Obama-Clinton si unirono con tutto l’apparato per supportare la Segretaria di Stato al posto di Bernie Sanders alla nomination democratica.
Come si può oggi non notare una famiglia Trump a gestire totalmente il Partito Repubblicano? Nel 2024 sarà inevitabile la ricandidatura di Trump (o figlia) che in questi quatto anni non ne farà passare una a Biden e tra cinguettii e comizi rafforzerà sempre più la sua ombra e sostanza.
Biden guiderà gli Stati Uniti in un periodo nel quale gli americani hanno bisogno di una politica forte, come è stata forte quella di Trump, come è sempre forte la politica repubblicana.
I democratici oggi non osano prendere posizioni,lo vediamo già nei primi commenti di Biden. Hanno equilibri da reggere e l’eterogeneità al loro interno non porta discussione costruttiva ma al contrario inerzia.
L’America deve ricostruire le sue regole che fino a pochi anni fa la rendevano ancora degna della nomea di ”democrazia più collaudata del mondo”, hanno bisogno di far ritrovare ai suoi cittadini fiducia nel sistema e non devono fare una lotta ironica contro Trump e le sue affermazioni sui brogli perché ridere significa sorvolare il problema. Le sue accuse di brogli fanno ridere mentre la Clinton che diceva che Putin ha manomesso i voti era seria? Suvvia signori, siamo tutti più seri perché oggi come ieri il destino di tutti noi occidentali dipende dagli Stati Uniti e noi come Italiani possiamo fare ben poco se non fare un grosso in bocca al lupo a Biden (salvo ricorsi) sperando che sia un buon Presidente per gli Americani, per noi occcidentali e per tutto il mondo.
Auguriamo a Biden di non fare più guerre ma seguire la via diplomatica; sono felice che sia cattolico e spero che l’enciclica di Francesco “Fratelli tutti” lo ispiri nel suo mandato presidenziale. Auguriamoci anche  che qualunque partito vinca qui in Italia quando voteremo ricordi e tenga ben saldo il legame che ci lega indissolubilmente agli Stati Uniti,paese che ci ha difesi quando era in pericolo la nostra libertà e ci ha aiutato tendendo la mano a De Gasperi quando la nostra forza e orgoglio non bastavano per farci sopravvivere.
Forza Presidente Biden!!!
Make America Great Again and Make World Great Again!!!
Luciano Silighini Garagnani
ex Candidato Sindaco di Saronno