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Busto Arsizio, primo tavolo di confronti sul tema Salute e Sanità

BUSTO ARSIZIO, 22 dicembre 2021-Ieri sera sono stati avviati i lavori del Tavolo di confronto salute e sanità, voluto dal sindaco Emanuele Antonelli, a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti dei medici di medicina generale, i medici ospedalieri, i rappresentanti delle forze politiche che siedono in Consiglio e l’assessore competente Paola Reguzzoni.

Ospite d’eccezione della serata, insieme al direttore generale di ASST Valle Olona Eugenio Porfido e al rappresentante di ATS Insubria, il presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti. Moderatore Paolo Genoni, presidente della Fondazione Carnaghi e Brusatori che ha ospitato il Tavolo.

La riunione è stata introdotta dal sindaco che ha focalizzato l’attenzione su due temi strategici per il futuro della sanità a Busto Arsizio e in Provincia di Varese: il nuovo ospedale e la riforma sanitaria della Regione Lombardia.

In merito al nuovo ospedale di Busto e Gallarate, il sindaco ha relazionato i presenti sulle decisioni assunte lo scorso venerdì con il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore Letizia Moratti.

Antonelli ha confermato la tempistica di costruzione del nuovo ospedale, che richiederà circa 8 anni, ma ha precisato che il 70% del tempo sarà impiegato per completare tutti gli aspetti amministrativi che un’opera pubblica di questa importanza deve rispettare, mentre solo il 30% sarà dedicato alla costruzione vera e propria.

Nell’incontro con i vertici regionali, la tempistica è stata decisa e già a febbraio 2022 verrà steso l’accordo di programma – che verrà firmato entro l’anno – e saranno iniziate tutte le procedure di Valutazione Ambientale Strategica. Confermata anche la strategicità di prevedere per tempo i collegamenti con la nuova sede ospedaliera. Non verrà trascurato neppure un altro argomento che le forze politiche hanno spesso esaminato, e cioè la destinazione del sedime dove attualmente opera l’ospedale, anche in virtù delle nuove disposizioni regionali che ampliano la sfera di intervento pubblico sul territorio.

“La Lombardia è stata il Piave, gli ospedali le trincee”, queste le parole del direttore generale di ASST Valle Olona per descrivere cosa è avvenuto dopo il febbraio 2020 e lo scoppio della pandemia.

Ciò ha costretto a una parziale rivisitazione degli aspetti tecnici alla base dello studio di fattibilità consegnato ai vertici regionali dal Direttore nel 2018 e compilato con un lavoro tutto interno all’azienda.

Confermata la vocazione di “hub” dell’ospedale di Busto, Porfido ha descritto come si gestirà la salute delle due città, con una struttura destinata al ricovero e un’altra destinata alle cure giornaliere, strutture facilmente modificabili in funzione delle esigenze.

Il presidente Monti ha poi descritto le principali modifiche della legge regionale recentemente approvata e si è soffermato su “Ospedali di Comunità, Case di Comunità e Centrali Operative Territoriali”, precisando che al momento a Busto Arsizio sono previste due Case di Comunità e una Centrale Operativa, come indicato dalla Delibera 5723 del 15 dicembre.

In particolare, per le Case di Comunità, la legge prevede la collaborazione fra medici di medicina generale per implementare servizi aggiuntivi e divenire punto di contatto fra cittadini e strutture sanitarie, come a Busto è già stato fatto con la Casa della Salute di Borsano, dove sono stati effettuati interventi medici, infermieristici e amministrativi e dove oggi è già operativo un medico di medicina generale.

Il Tavolo ha deciso di rivedersi al più presto per approfondire i temi trattati e, in caso, incontrare anche Attilio Fontana e Letizia Moratti che hanno annunciato per gennaio la presenza in città.

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