VARESE, 3 marzo 2022-Su un piano della sicurezza informatica: i cyber attacchi russi, come anche la reazione degli anonymous, l’hanno resa la più significativa guerra ibrida “europea”. Il subitaneo intervento dell’Agenzia per la cybersecurity nazionale – qui al suo primo importante banco di prova – conferma la rilevanza di questa dimensione. Prevista, evocata da anni dagli esperti e ora manifesta in tutto il suo peso.
Su un piano mediatico: la guerra mette a nudo anche il peso delle big tech, chiamate a contrastare disinformazione, propaganda ma anche a danneggiare gli interessi dei media russi. Anche loro, loro malgrado, resi strumento dell’Occidente nella guerra.
Su un piano macroeconomico: la globalizzazione si scopre – già dopo il covid e ora di più – nella massima fragilità. Anche il settore tech è colpito (a partire dai chip) dalla rottura delle supply chain che passano dalla Russia. Ed è solo l’inizio.
Nulla sarà più come prima, perché la guerra pare accelerare tendenze – deglobalizzazione, peso delle big tech – che già si facevano strada da una decina di anni.(fonte agendadigitale.eu)