GERMIGNAGA, 2 febbraio 2023-Educare ai diritti umani è un impegno che la scuola cerca di onorare ogni giorno.
Sembra scontato ma è tutt’altro che facile, specie quando ci si trova a raccontare l’inferno che sono state le persecuzioni razziali e lo sterminio.
Conoscere e ricordare la Shoah, il 27 gennaio, non è solo un dovere né tanto meno una sterile ricorrenza, ma è costruzione della consapevolezza, della responsabilità nelle scelta, dell’impegno, della libertà.
Anche quest’anno i docenti delle scuole primarie e secondarie dell’ICS di Germignaga hanno celebrato la Giornata della Memoria attraverso varie attività: testimonianze dirette e non, registrate e disponibili online, usando le parole raccolte nei libri, animando nelle classi letture e riflessioni, aiutati anche dalle figure istituzionali presenti.
In particolare, gli alunni della scuola secondaria sono stati introdotti nelle attività didattiche e educative dalla lettura scenica curata dall’associazione culturale “Parole in viaggio” che ha proposto, davanti ad uno schermo completamente nero, l’ascolto di messaggi tra loro opposti, da Himmler a Primo Levi e ha preparato per le classi terze un percorso incentrato sulla testimonianze di Liliana Segre e Eli Wiesel e le azioni coraggiose compiute dai Giusti Irena Sendler e Giorgio Perlasca.
Ogni classe ha poi approfondito con letture a tema e realizzando lavori differenti.
Alla scuola secondaria di Germignaga, per esempio, è stato riprodotto in miniatura il Giardino dei Giusti di Gerusalemme e sui pavimenti dei corridoi sono state riprodotte alcune delle “Pietre d’inciampo” presenti nelle varie città italiane.
A Castelveccana, la scuola primaria e la secondaria hanno voluto dedicare il giorno della Memoria all’incontro con i Giusti tra le Nazioni e tutti quegli uomini e quelle donne che non sono rimasti indifferenti alle ingiustizie e si sono presi cura di uno, molti, migliaia di perseguitati. Insieme hanno esposto cartelli con i nomi di alcune delle persone che, con i propri gesti, hanno “fatto la differenza” e contrastato la persecuzione, a partire da quelle senza nome della Valtravaglia, che è stata percorsa dai profughi in fuga verso l’espatrio in Svizzera.
Il Giorno della Memoria non viene messo in archivio: bambini e ragazzi ne raccolgono il lascito e chiedono anche agli adulti di non dimenticare e di difendere la libertà dalle discriminazioni.