Al via a Milano la WINNERS CUP, torneo di calcio internazionale dei reparti di oncologia pediatrica

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Winners Cup (Getty Images)

MILANO,10 maggio 2023 – Un evento unico nel suo genere, capace di sublimare il valore dello sport, un linguaggio universale che unisce – abbattendo muri e barriere, sia fisiche che psicologiche – e rappresenta il miglior antidoto alla malattia. Così la Winners Cup, il torneo di calcio dedicato a squadre facenti riferimento a reparti di oncologia pediatrica, la cui quarta edizione si svolgerà sabato 13 maggio, tra le 9.00 e le 18.00, presso il“KONAMI Youth Development Centre in Memory of Giacinto Facchetti”, casa del settore giovanile dell’Inter, in via Camillo Sbarbaro 5/7, a Milano.

I calciatori che scenderanno in campo sono ragazzi accomunati dalla passione per lo sport e dall’essere in cura, o essere stati in cura, per un tumore; uniti dall’essersi sentiti dire, un giorno, “hai un tumore maligno”, “dovrai fare la chemioterapia”.

I partecipanti arriveranno da una trentina di centri di oncologia pediatrica europei e

( Getty Images)

formeranno 16 squadre di 12 giocatori l’una, per un totale di circa 250 ragazzi e ragazze (è obbligatoria una quota rosa di almeno 4 atlete femmine per squadra) di età compresa tra 15 e 20 anni, pazienti in cura o fuori terapia da non più di tre anni.

Il tabellone prevede 6 squadre europee  (Francia,Germania,Spagna,Grecia,Belgio,Olanda) e 10 italiane (che, nel dettaglio, saranno: quella di Milano – Monza, vincitrice dell’ultima edizione del 2019, prima della pandemia; quella di Bari – Lecce e quella di Catania – Palermo, e poi ancora Genova – Torino,Trento – Padova,Bologna – Rimini – Modena,Pisa – Firenze, Aviano – Udine – Trieste,Napoli – Perugia e, infine, Roma).

L’evento comincerà già la sera di venerdì 12 maggio con l’accoglienza e la festa in hotel, per proseguire nella giornata di sabato con il torneo di calcio vero e proprio. Dulcis in fundo, domenica libera alla scoperta di Milano.

Ideata dal dottor Andrea Ferrari, oncologo pediatra dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con FC Internazionale Milano e Centro Sportivo Italiano – Comitato di Milano, la Winners Cup è alla quarta edizione. L’ultima, realizzata nel 2019, prima della pandemia, aveva attirato l’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva conferito a uno dei ragazzi (in rappresentanza di tutti i partecipanti) il prestigioso attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica”.

(Getty Images)

L’evento è organizzato daFC Internazionale Milano, con il contributo di RIA Money Transfer e il sostegno di AMI (Azionisti Minoranza Inter), dal Centro Sportivo Italiano – Comitato di Milano edal Gruppo di Lavoro Adolescenti di AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica),con il prezioso supporto dell’Associazione Bianca Garavaglia di Busto Arsizio – che sostiene da anni la Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – e di FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica). Essendo a tutti gli effetti un evento europeo, il torneo ha anche il patrocinio di SIOPE (the European Society for Paediatric Oncology).

Siamo orgogliosi di ospitare questa meravigliosa iniziativa, a dimostrazione dell’attenzione – dice Javier Zanetti, Vice President di FC Internazionale Milano – che da sempre viene posta dalla società nerazzurra alle tematiche sociali. L’Inter crede a questo progetto perché crede nello sport come strumento di inclusione sociale, come sostegno emotivo e psicologico alle passioni, come messaggio universale di fratellanza”.

“Un torneo per ragazzi e ragazze che hanno affrontato la diagnosi di tumore e le relative cure in adolescenza: una cosa davvero unica nel mondo dello sport. È un grande privilegio per noi essere parte di questo progetto perché aprire strade apparentemente impossibili nello sport è una delle vocazioni del CSI, sostiene Massimo Achini, Presidente CSI Milano.

La Winners Cup – spiega l’oncologo pediatra Andrea Ferrariè un evento unico al mondo, una festa meravigliosa per ragazze e ragazzi che stanno passando, o che hanno passato, un periodo così difficile.Guardarli negli occhi, vederli correre e ridere insieme, arrabbiarsi per un palo o un rigore, raccontarsi le loro storie, riconoscersi da una cicatrice, sul corpo o nell’anima, o da una luce diversa in fondo agli occhi, è una grande emozione. Se l’essenza della Winners Cup è essere un grandioso inno alla vita, l’obiettivo del torneo è soprattutto quello di attirare l’attenzione di tutti sul fatto che gli adolescenti sono pazienti particolari, in un’età di mezzo tra l’oncologia pediatrica e quella dell’adulto. E questo, a volte, rende difficile l’accesso alle cure e l’inclusione nei protocolli clinici; e fa sì che, a parità di malattia, un adolescente abbia meno probabilità di guarire di un bambino. Ecco, la Winners Cup è anche uno strumento prezioso per poter parlare di questa situazione, per sottolineare la necessità di centri e progetti dedicati, pensati per loro”.

(Photo by Vincenzo Lombardo – Inter/Inter via Getty Images)

 Un progetto che funziona se si considera che fino a pochi anni fa esistevano in Italia solo due specifiche progettualità dedicate agli adolescenti: il Progetto Giovani dell’Istituto dei Tumori di Milano, sostenuto dall’Associazione Bianca Garavaglia (oggi impegnata anche a sostenere la Winners Cup), e l’Area Giovani di Aviano. Oggi, partendo dal nucleo di ragazzi formatosi con la squadra del torneo di calcio, con il contributo delle associazioni locali e sotto l’egida dell’AIEOP, molti centri italiani in questi anni hanno dato vita a progetti strutturati. Ed esistono percorsi nazionali e internazionali.

Le associazioni genitori dei vari centri italiani coinvolti – spiega Paolo Viti, presidente di FIAGOPhanno un ruolo chiave nello sviluppo di progetti dedicati agli adolescenti. Noi come associazioni genitori, insieme ai nostri medici, vogliamo vincere questa sfida di migliorare le cure ai ragazzi malati di tumore”.

Il calcio diventa con la Winners Cup metafora della vita, della determinazione di questi ragazzi nell’affrontare il loro percorso di malattia e nel dimostrare che loro sono proprio come tutti i propri coetanei, con le stesse passioni. Un torneo in cui davvero vincono tutti.