Torna la Corsa contro la Fame, 220mila studenti contro la malnutrizione

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IC Colleferro (foto Marina Proietti)

VARESE, 9 maggio 2024 – Un movimento di 220 mila studenti “podisti” di 700 comuni italiani è impegnato, in queste settimane, in una grande corsa solidale promossa, ogni anno, all’interno degli istituti scolastici da Azione contro la Fame, organizzazione internazionale umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile. Si tratta della “Corsa contro la Fame”, il progetto didattico, sportivo e solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla decima edizione e patrocinato, anche quest’anno, dal CONI.

Sono oltre 1.600 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, sin dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di 9 milioni di studenti in circa 67.500 scuole.

Scuola Montessori Como (foto Bernasconi)

I RAGAZZI SI RACCONTANO

“Mi sono sentito importante”, “ero contenta di aver avuto la possibilità di aiutare delle persone”, “pensa a quanti bambini stai salvando in questo momento”, “mi sono sentito come di aver fatto il primo passo verso il mio obiettivo nella vita”, “ci sono ancora persone nel mondo che vogliono migliorarlo”: così ragazzi e ragazze di età diverse raccontano la propria partecipazione al progetto.

Guarda il video: La Corsa contro la Fame raccontata dagli studenti – YouTube

LE LEZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE IN AULA

Nelle scorse settimane, l’organizzazione ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione in aula: più di 7.000 ore di incontri sono state tenute dagli operatori di Azione contro la Fame con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 783 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Bangladesh.

SS del Rifugio (foto Marissol Perez)

IL PASSAPORTO SOLIDALE E LA GIORNATA FINALE

Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale”, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate in classe. Le persone sensibilizzate potranno, quindi, fare delle promesse di donazione per ogni giro che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa.

Il modello educativo del passaporto solidale spinge gli studenti a mettersi in azione e li porta a sviluppare capacità di comunicazione e coinvolgimento. Gli studenti che utilizzano il passaporto solidale comprendono al meglio il problema e si sentono parte della soluzione.

Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa, che come sportivi, nella corsa conclusiva del progetto, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro fa Fame conduce da oltre 40 anni in 55 Paesi.

“Ancora oggi, milioni di uomini, donne e bambini soffrono la fame – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame – con questo progetto, grazie all’impegno di studenti e docenti, accendiamo i riflettori sulla crisi alimentare che colpisce le comunità più vulnerabili del mondo, flagellate da guerre, povertà ed effetti dei cambiamenti climatici. Negli studenti e nei docenti troviamo i nostri principali ‘alleati’, a dimostrazione del fatto che la scuola, con il coinvolgimento di tutti i suoi attori, può essere generatore di cambiamento e catalizzatore di sinergie capaci di contribuire, davvero, alla creazione di un mondo migliore e, soprattutto, libero dalla fame”.