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Recensioni libri: ”L’enigma della stanza 622” di Joël Dicker (La nave di Teseo editore)

VARESE, 28 agosto 2020-L’uomo a cui deve tutto, il suo mentore, l’artefice del suo successo e della sua notorietà, la persona grazie alla quale lui è diventato “lo Scrittore”, muore, a novantuno anni nel gennaio 2018.

Si tratta dell’editore Bernard de Fallois e Joël reagisce alla sua morte nell’unico modo che si confà ad uno scrittore: decide di scrivere un libro su di lui, sul suo grande maestro nonché prezioso amico. Si chiude nel suo appartamento, al numero 13 di avenue Alfred-Bertrand, a Ginevra, e si butta anima e corpo nella scrittura, tollerando come unica presenza umana quella di Denise, la sua assistente, che lo sprona ad alzarsi di tanto in tanto dalla scrivania e a prendere una boccata d’aria.

Ed è proprio tornando da una sessione di jogging mattutino che incrocia, all’ingresso del suo palazzo, Sloane, la nuova vicina di casa, una ragazza dal fascino disarmante. Joël ne rimane folgorato e inizia un corteggiamento che, all’inizio, lo distrae dalla consolidata routine monacale autoimposta e gli fa trascurare la scrittura. Poi però, dopo due mesi meravigliosi, il libro su Bernard prende nuovamente il sopravvento e il tempo che Joël dedica alla ragazza si riduce sempre più, tanto da spingerla a chiudere la storia che, in quei termini, non può funzionare. Affranto e solo, lo Scrittore perde ogni concentrazione ed ispirazione e realizza che l’unica cosa che potrebbe aiutarlo in quel momento è allontanarsi per un po’ da Ginevra. E la località di Verbier, incantevole paesino sulle Alpi molto amato da Bernard, è forse il luogo giusto in cui godere di un po’ di quiete e ritrovare se stesso. Joël accende il computer, si collega ad Internet e capita sul sito del Palace de Verbier, un albergo leggendario immerso in uno scenario che è proprio ciò di cui ha bisogno. Prenota senza indugi e sabato 28 giugno 2018, all’alba, infila la valigia nel bagagliaio della sua auto e parte. Al Palace viene accolto da un personale gentilissimo e premuroso, che gli assegna una delle suite più belle, la 623. Il fattorino lo accompagna al sesto piano e, attraversando il corridoio, lo Scrittore guarda sfilare i numeri delle camere: 620, 621, 621bis, 623. Che strano, la stanza 622 non c’è…

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