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La Delcon diventa PMI innovativa nella realizzazione di software e dispositivi medicali

BERGAMO, 12 novembre 2020-Delcon diventa PMI innovativa. L’azienda bergamasca, leader nella progettazione e produzione di software e dispositivi medicali per la filiera trasfusionale, entra infatti nel registro delle piccole e medie imprese italiane che realizzano progetti d’innovazione.

Un riconoscimento importante quello ottenuto dall’azienda guidata da Barbara Sala che ora potrà far parte del «club» composto da 10.618 aziende (su un totale italiano di oltre 5 milioni di PMI). A permettere l’ingresso di Delcon nel registro sono stati innanzitutto i numeri della ricerca. L’impresa bergamasca ogni anno investe tra il 10 e il 15% del suo fatturato per sviluppare progetti, prodotti e servizi di design all’avanguardia da proporre ai propri clienti. Una cifra considerevole che ha portato successi internazionali. Tra i più recenti quello ottenuto dalla bilancia per la donazione chiamata «Milano» nata dalla collaborazione tra Delcon e il New York Blood Center.

«Essere riconosciuti come impresa innovativa è per noi di Delcon un motivo di grande soddisfazione e orgoglio – commenta Barbara Sala, CEO Delcon – perché crediamo fortemente che l’innovazione sia la chiave per portare progresso e miglioramento all’interno della filiera trasfusionale in cui operiamo, e desideriamo essere attori di questo cambiamento. Abbiamo lavorato molto in questa direzione: è un processo di innovazione continua che non finisce mai. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono fondamentali, sono il driver per la creazione di nuovo valore e la strada migliore per  continuare a crescere nel mercato globale».

Innovazione e biotech

In Lombardia le aziende iscritte al Registro delle Pmi innovative sono 818, di cui solamente 44 in provincia di Bergamo. Erano soltanto 57 a fine 2019 in Italia, invece, le Pmi del settore biotech iscritte al registro delle piccole e medie imprese italiane che realizzano progetti d’innovazione (dati Assobiotec) su oltre 10.000 pmi innovative totali. 144 le startup innovative del settore su un totale di 13.722. Secondo dati Mise-Infocamere nel corso dei primi 9 mesi del 2020 sono state 44 le startup biotech registrate, di cui 33 dal 10 marzo, segnale di una pronta risposta del comparto al Covid-19. Poche, invece, le Pmi ammesse al registro. Tra queste c’è Delcon.

Far impresa innovando

Per poter essere definiti una PMI innovativa l’impresa deve rispettare almeno due dei seguenti criteri: dedicare alla spesa in ricerca, sviluppo e innovazione almeno il 3% del valore totale della produzione (o del costo del lavoro, se più alto del valore della produzione); avere almeno 1/5 della forza lavoro complessiva con un titolo di dottorato di ricerca (o un dottorato in corso presso un’università italiana o straniera), o una laurea con almeno 3 anni di attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero. In alternativa almeno 1/3 della forza lavoro complessiva deve avere una laurea magistrale; avere almeno una privativa industriale (invenzione industriale, biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori, nuova varietà vegetale, ecc.) o una titolarità dei diritti su un programma registrato al Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché la privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Il successo di «Milano»

La capacità di Delcon di innovare è riconosciuta nel mondo: l’azienda bergamasca ha recentemente lanciato una nuova bilancia per la donazione, chiamata «Milano», in omaggio alla capitale italiana del design, nata dalla collaborazione tra Delcon e il New York Blood Center (NYBC). Quest’ultimo ha deciso di affidarsi all’azienda di Bergamo per rispondere all’esigenza di portare innovazione e nuove tecnologie nel mercato USA, un mercato in cui le donazioni di sangue avvengono molto spesso attraverso postazioni di raccolta mobili. Per rispondere a tutte le esigenze del NYBC, Delcon ha avviato con Cefriel un processo di co-design che, iniziato nel 2018, ha coinvolto un team di dieci persone. Risultato: al termine del picco dell’emergenza Covid-19, dopo un anno e mezzo dal primo prototipo, sono stati inviati 12 dispositivi per un primo pilota presso il New York Blood Center. A breve, non appena la situazione legata alla diffusione del Covid-19 lo consentirà, verranno installati e testati in mobilità su due bus (centri trasfusionali itineranti) da sei bilance ciascuno, con sei postazioni di donazione che andranno a raccogliere donazioni di sangue tra la popolazione statunitense.

 

 

 

 

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