Dalle palafitte di Varese ai celti di Golasecca: un viaggio nel passato in mostra a Villa Mirabello

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La curatrice della mostra Barbara Cermesoni

VARESE, 28 luglio 2021-di GIANNI BERALDO-

A scanso di equivoci diciamo subito che quella inuagurata oggi ai Musei Civici di Villa Mirabello, con un vernissage dedicato alla stampa, é una mostra molto bella e dalla forte valenza didattica. 

Stiamo parlando dell’esposizione museale intitolata ‘La civiltá delle palafitte. L’Isolino Virginia e i laghi varesini tra 5600 e 900 a.c.‘, con apertura ufficiale prevista per domani, giovedí’ 29 luglio, per concludersi addirittura il 4 settembre del 2022 (Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro. Orari: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18).

Un vero viaggio nel passato con i primi effettivi ‘residenti’ di questi territori insediatisi fin dal 5600 a.c. trovando il giusto equilibrio tra laghi, monti e quelle foreste che occupavano gran parte di questa regione

Primi esseri umani stanziali, che in questa parte del territorio avevano scelto come dimore le famose palafitte presenti nell’attuale Isolino Virginia nel lago di Varese, i cui fondali conservano benissimo le loro fondamenta cosí come hanno preservato in maniera unica reperti di grandissimo valore archeologico.

Testimonianze straordinarie frutto di continue ricerche sui fondali messe in atto da archeo sub professionisti, coordinati altri loro colleghi da molti anni impegnati in questo lavoro di recupero storico.

Il frutto di decenni di lavoro e di scoperte, ora é visibile grazie a questa mostra  curata dal Barbara Cermesoni e Daniela Locatelli, con la consulenza di Mauro Rottoli per la parte paleoambientale e paleobotanica. Affascinanti anche le ricostruzioni degli ambienti a cura di Cristiano Brandolini.

Due rarissimi elmi di bronzo provenienti da Golasecca

Mostra la cui sinergia tra Comune e Sopraintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio a livello regionale, Regione Lombardia e Camera di Comercio é risultata fondamentale.

La mostra si articola in sette sezioni identificando le varie ere, partendo dalla sala immersiva intitolata ”Un ambiente in continua trasformazione”, dove un video molto ben fatto spiega le varie trasformazioni del paesaggio varesino partendo dall’era glaciale fino all’ambiente congeniale per quelli che poi saranno definiti come i palafitticoli.

Il viaggio museale prosegue con varie esposizioni di reperti magnifici, compresi punte di lance e asce, prima rudimentali poi sempre piú specifiche per caccia e difesa personale. Decisamente interessanti anche alcuni monili come una piccolissima statutetta che potrebbe essere di natura votiva, richiamandoci a ere piú ‘vicine’ a noi come potrebbe essere il 900 a.c., ossia quasi 4000 anni dopo i primi insediamenti: quindi segnale inequivocabile di quanto antichi siano i primi insediamenti palafitticoli in queste zone.

Tra le novitá la sezione museale dedicata alla didattica (ma non solo ovviamente) dove sono stati brillantemente ricostruiti a grandezza naturale alcuni ambienti di lavoro e riposo dei palafitticoli.

Tra i pezzi piú rari quelli esposti nella sala conclusiiva del percorso, la numero 7. Qui troviamo una serie di materiali in bronzo molto ben conservati, come schineri, punte di lancia, falcetti, asce ma pure due elmi provenienti peró da un’area diversa del territorio, quella di Golasecca proiettandoci di fatto nella cultura celtica, molto distante dai loro predecessori che avevano scelto il lago come luogo dove vivere, ma di notevole interesse storico che dice molto di quanto fosse giá popolato questo territorio fin dalle epoche piú antiche.

direttore@varese7press.it