Come potrebbe cambiare La Sanità varesina con il Manifesto proposto al sindaco Galimberti

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Il momento dei saluti con videchiamata
VARESE, 15 ottobre 2021-Nei primi cento giorni di amministrazione, il sindaco Davide Galimberti, in collaborazione con il gruppo Varese in salute, si impegna a realizzare i primi tre punti del programma incentrati sui temi della sanità: avvio di una fase di ascolto e mappatura delle esperienze associative sul territorio, con attenzione alle situazioni di disagio e fragilità; attivazione di uno sportello informativo dedicato, con l’obiettivo finale di realizzare le Case di comunità; organizzazione di eventi e giornate a tema per sensibilizzare le persone sui temi sanitari.
<<Consapevole che la salute e il benessere dei cittadini siano un bene collettivo da tutelare, nel programma ho previsto l’istituzione di un gruppo di lavoro per affrontare il tema con competenze specifiche>>, dice Galimberti.
Sono moltissime le personalità illustri del mondo sanitario varesino che hanno voluto aderire al documento Varese in salute e che si sono attivate da subito per raccogliere le disponibilità di un gruppo numeroso di medici di medicina generale, chirurghi, pediatri e specialisti ospedalieri e universitari, infermieri, assistenti sociali, farmacisti, tecnici sanitari, associazioni e professionisti. Persone che lavorano o hanno lavorato nei presidi ospedalieri, nei servizi sociosanitari del territorio e nei quartieri della Città. Tutti gli esponenti di questo gruppo di lavoro condividono che la figura del sindaco abbia un ruolo determinante nel guidare un cambiamento assolutamente necessario nelle strutture e nella sanità della città, che deve pur sempre essere il centro di riferimento del sistema ospedaliero del suo territorio.
Il gruppo si è via via costituito   apprezzando e condividendo l’iniziativa del programma di Galimberti, lavorando in modo coeso per porre la salute al centro delle scelte politiche, economiche e ambientali.
Sono cosi state messi in evidenza gli impegni che il sindaco si è impegnato ad assumere nei primi cento giorni del nuovo mandato amministrativo, che sono: l’avvio di una fase di ascolto e mappatura delle esperienze esistenti in città e nei comuni limitrofi, con un specifica attenzione ai temi proposti dalle realtà associative, con lo sguardo rivolto alle situazioni di disagio e fragilità, nella direzione della “Città sicura”;  l’attivazione di uno

sportello informativo con personale specializzato per favorire una migliore conoscenza di come fruire dei servizi sanitari in città, ricercando ogni possibile collaborazione con le istituzioni sanitarie sul tema delle liste d’attesa e per la realizzazione delle Case di Comunità; organizzare eventi e “giornate a tema” di sensibilizzazione su temi sanitari rilevanti di sanità pubblica e di promozione della salute.

Come è stato fatto anche a Milano da Sala, così anche anche nella nostra città non si può rimandare un progetto sociosanitario che veda un coinvolgimento, utile, necessario e cruciale, del Comune e chi lo rappresenta, anche in considerazione degli accordi realizzati con i soggetti istituzionali della sanità varesina nel corso della gestione della pandemia che hanno aperto questa strada.