A Varese riparte la discussione sull’autonomia regionale. Standing ovation per il Presidente Fontana: “Questa accoglienza dice molto”

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Il presidente Fontana

VARESE, 28 maggio 2022- di GIANNI BERALDO-

Incontro pubblico interessante quello che svoltosi questa mattina  al Salone Estense di Varese su temi cari alla Lega ma non solo, come quello fondante (per il Carroccio) inerente la riforma dell’autonomia regionale. Dogma imprescindibile per ogni leghista, Lega che nei decenni ha lasciato da parte la forma più ‘folkloristica’ di un’autonomia da sognatori e ovviamente irrealizzabile, per dare atto a una forma di autonomia che metta in discussione anche l’Articolo 5 della Costituzione, almeno su alcune importanti funzioni amministrative ma puree quelle legislative, che rientrano a pieno titolo nelle competenze e potere decisionale delle singole regioni.

Esigenza di autonomia decisionale emersa soprattutto durante l’emergenza pandemica, durante la quale alcune regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno deciso di agire autonomamente e velocemente così da affrontare in tempi brevissimi situazioni in acuni casi anche drammatiche.

A Varese si ribadisce tutto questo e l’importanza di chiudere io cerchio ‘portando a casa’  la nuova riforma regionale sull’Autonomia. Incontro che a sorpresa ha visto pure la partecipazione del sindaco Davide Galimberti (ricordiamo a capo di una giunta di centrosinistra) che nel suo intervento si dichiara favorevole a una discussione con il governo sul rafforzamento dell’autonomia regionale.

Tra gli ospiti anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana accolto da una lunga standing ovation dal pubblico (non numeroso a dire la verità se escludiamo i rappresentanti politici della Lega).

<<Vi ringrazio. Questa è un’accoglienza che dice molto>>, sottolinea  Fontana che sulla questione autonomia sottolinea <<Siamo arrivati alla resa dei conti almeno sull’attuazione dell’accordo scritta tra Governo e Regione; non vedo perchè si debbano ancora riprendere delle discussioni su questo tema già discusso in varie occasioni.Il testo e documento definitivo non ci è ancora stato consegnato dal Ministro, inevitabile quindi che i tempi della sua attuazione si allungheranno inevitabilmente. La pandemia d’altronde ha dimostrato quanto siano necessarie alcune guide autonome delle Regioni, noi abbiamo dimostrato l’efficienza e immediatezza di nostri interventi rispetto allo Stato. Devo dire che con il Presidente Draghi si è instaurato un buon dialogo sul tema dell’autonomia regionale non vedendo da parte nessuna difficoltà nell’accettare le nostre proposte di modifica>>.

Sull’intervento del sindaco <<Sono convinto che il sindaco di Varese voglia affrontare con serenità il discorso dell’autonomia, sono meno convinto che il suo partito lo sia visto l’ostracismo che dimostra ogni volta su questo tema>>.

Sulle linee standard da attuare in tema Sanità <<Io ho fatto una proposta sui costi standard ora vedremo se verrà approvata. La sanzione sarebbe che, in attesa dei costi standard, quest’anno si proceda con le linee guida di prima. Al quel punto chiederemo la differenza delle spese sanitarie della Regione Lombardia allo Stato>>.

Temi cari rimarcati pure da Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale della Lega e consigliere regionale <<Sarà un percorso in salita ma nessuno ci ha mai regalato qualcosa quindi andremo avanti fino a ottenere questo grande risultato qual’è l’autonomia, una riforma che farebbe bene a tutto il Paese come ha dimostrato l’emergenza pandemica dove la Lombardia è stata tra le prime regioni a realizzare un piano di intervento in totale autonomia rispetto alle decisioni tardive dello Stato>>.

Insomma avere un grado di autonomia regionale su materie specifiche, potrebbe e dovrebbe agevolare la vita di tutti i lombardi. Certo delle differenze tra le singole regioni

Tra gli interventi più prolissi e tecnici non poteva che essere quello di Stefano Bruno Galli, assessore regionale All’Autonomia e Cultura, che ha spiegato nei dettagli questa riforma che potrebbe essere epocale e particolarmente attesa sia dai leghisti così come molti industriali e lavoratori autonomi, che vedrebbero sburocratizzate in maniera sensibile tutte le operazioni commerciali, linfa vitale per tutto l’apparato economico lombardo.

Parlando di autonomie regionali interessante pure l’intervento esaustivo di Federico Furlan (che parla pure di turismo sanitario con ricadute economiche notevoli soprattutto per la Regione Lombardia e del problema meridionale), professore di Diritto Costituzionale presso università Bicocca di Milano.

Così come fonte di interesse anche gli interventi successivi di Giorgio Grasso, professore di Diritto Costituzionale università dell’Insubria e quello di Fabio Rubini, giornalista del quotidiano Libero.

Tra i vari contributi alla discussione da segnalare le testimonianze di alcuni imprenditori del territorio come Andrea Monfredi, Vera Stigliano e Roberto Ianni.

redazione@varese7press.it