Il futuro delle aree protette in Lombardia: lettera aperta dai parchi regionali a tutte le forze politiche

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MILANO, 7 febbraio 2023 – In occasione delle elezioni di Regione Lombardia 2023 che si terranno i prossimi 12 e 13 febbraio, il coordinamento dei Parchi Regionali lombardi si rivolge a tutti i rappresentanti delle forze politiche che partecipano alle elezioni del rinnovo del Consiglio Regionale per chiedere di sostenere gli aspetti programmatici fondamentali nell’interesse delle politiche regionali di gestione ambientale ed in senso più ampio del territorio:

Contribuire all’obiettivo posto dalla Comunità Europea che prevede il raggiungimento del 30% del territorio protetto entro il 2030 completando la rete delle aree protette previste dalla legge costitutiva 86/1983, attraverso il riconoscimento di tutte le aree già tutelate e promuovendo al Governo un tavolo di concertazione volto a superare gli attuali limiti della legge nazionale sulle aree protette.

Dare piena attuazione della riforma delle aree protette, approvata con la L.R. 28/2016, che porterebbe ad un coordinamento più razionale ed efficace, attraverso i 24 parchi regionali, della gestione di un sistema complesso che comprende 67 riserve naturali regionali, 33 monumenti naturali e ben 242 siti di rete Natura 2000, oltre ai 105 parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) anch’essi coinvolti nella razionalizzazione del sistema. La riforma potrebbe portare al riconoscimento dei PLIS, che già oggi operano in coordinamento con i parchi Regionali, tra le aree interessate da un adeguato livello di tutela.

Stanziare risorse adeguate al raggiungimento degli obiettivi di cura e gestione territoriale. Nel corso dell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una progressiva riduzione delle risorse economiche messe a diposizione dei parchi, che sono soggetti operativi e gestionali del sistema regionale senza che sia previsto per questi Enti avere entrate proprie. I trasferimenti per la sola spesa corrente assegnati ai parchi da Regione, sono passati da 13,5 milioni del 2010, agli attuali 6,5 milioni, con una riduzione superiore al 50%. Se lo rapportiamo alla popolazione della Lombardia, che supera i 10 milioni di abitanti, il contributo che Regione assegna ai parchi per la gestione in parte corrente equivale a 0,60 euro pro-capite.

Mantenere l’attuale livello di autonomia dei parchi e delle aree protette che per volontà della legge costitutiva mantengono un saldo e importante rapporto con i territori e gli Enti Locali. L’autonomia della governance permette ai parchi di rispondere ai bisogni del territorio attuando politiche in concerto con i Comuni soci.

“Ciò su cui vorremmo portare l’attenzione è il ruolo che i parchi svolgono e le molteplici interazioni che in questi anni hanno saputo attivare, proprio in forza delle complessità del territorio che gestiscono e delle diverse criticità ed opportunità che i diversi territori presentano. I parchi hanno imparato a confrontarsi con ampie tematiche, non limitando la propria azione alle sole attività di tutela ambientale e paesaggistica, ma interpretando in senso ampio e aperto il proprio ruolo sono diventati attori  di iniziative e progetti molteplici improntati allo sviluppo sostenibile ed alla promozione di azioni qualificate che possano concorrere alla tutela ed alla valorizzazione del territorio.” – commenta Marzio Marzorati, coordinatore di Federparchi Lombardia – Lo svolgimento di un ruolo attivo nella gestione del territorio presuppone lo stanziamento di risorse economiche adeguate da assegnare agli Enti parco: investire nelle aree protette significa supportare l’incremento del benessere delle aree naturali che, come abbiamo in particolar modo visto durante il periodo pandemico, si traduce nel benessere delle comunità. Investire nelle aree protette significa quindi investire nella salute di cittadine e cittadini”.

“Con questa lettera aperta invitiamo i candidati delle forze politiche a una maggiore considerazione dei Parchi come soggetti attivi che producono valore per mantenerlo sul territorio” – commenta Cristina Chiappa, vice coordinatrice di Federparchi Lombardia – “Le aree protette hanno infatti ampiamente dimostrato di essere in grado di favorire le connessioni tra gli enti e le associazioni locali e di avere la forza di agire autonomamente per rispondere ai bisogni del territorio sotto diversi aspetti che vanno dalle valutazioni di carattere ambientale, alla sicurezza del territorio, fino alla promozione del turismo sostenibile di prossimità”. 

La lettera inviata ai candidati: Lettera Parchi Regionali lombardi elezioni 2023