Recensioni: ‘Cuore Nero’ di Silvia Avallone (Rizzoli editore)

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Silvia Avallone

VARESE, 23 febbraio 2024-È il due novembre. Emilia e suo padre Riccardo stanno risalendo il bosco di castagni che separa Sassaia dal resto del mondo. Ogni tanto posano le valigie per riprendere fiato. Riccardo non è molto convinto che per Emilia quel luogo isolato e dimenticato da Dio sia il posto ideale per cominciare una nuova vita, dopo tutto quello che le è accaduto e, soprattutto, per farlo da sola.

Tuttavia Emilia si è mostrata ferma nella sua decisione e ora, mentre arrancano su quel sentiero al termine del quale sembra quasi impossibile pensare ci possa essere un gruppo di case, la preoccupazione maggiore è cercare di pompare aria ai polmoni e augurarsi che le condizioni dell’abitazione non siano terribili. Non la frequentano più da troppo tempo, da quando si andava in vacanza, molto tempo prima.

Emilia si chiede come potrà concretamente abitare una casa appartenuta a una persona a cui non vuole assolutamente pensare, con tutti i suoi mobili. E, ancora, si domanda se riuscirà a percorrere due volte al giorno quella mulattiera – nei suoi ricordi di ragazzina era un sentiero su cui saltellava sotto la calura estiva – per scendere a fare la spesa o a lavorare, supposto che riesca a trovarlo, un lavoro.

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