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I Muri del Silenzio, a Somma Lombardo progetto fotografico a sostegno delle vittime di violenza

SOMMA LOMBARDO, 28 marzo 2024-Il progetto fotografico I muri del silenzio prosegue il suo cammino senza sosta alla volta di Somma Lombardo. Nato con l’intento di sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, che sia essa, fisica, psicologica, economica o verbale, ha riscosso in questi mesi sempre più interesse da parte del pubblico ma soprattutto dei più giovani che, partecipando attivamente agli ultimi due incontri in occasione della presentazione della mostra, si sono dimostrati attenti e sensibili ai molti fenomeni di violenza, che purtroppo accadono sempre più spesso, tra cui anche il bullismo e il cyberbullismo.

Venerdì 5 aprile alle ore 10.00 presso il BAR al piano superiore del Centro Commerciale Somma ci sarà un momento di incontro e confronto con il pubblico e con una delegazione scolastica degli istituti di zona, con l’obiettivo di formare giovani consapevoli.

Presenti all’incontro anche un legale e una psicologa, moderatrice Sarah Maestri.

Ad arricchire le pareti dello spazio che ospiterà la mostra i disegni a quattro mani di UTOPIA MCF, due donne architetto che hanno deciso di unirsi a questo progetto veicolando, grazie alla loro arte, un messaggio comune.

Mostra I Muri del silenzio (photo di Mirko Cattaneo)

 

La mostra, partita a gennaio dal Centro Commerciale di Cinisello Balsamo e proseguita presso i centri di a Curtatone (MN) e Castano Primo (MI), arriverà anche a Daverio (VA) dal 10 al 26 maggio

Questa emergenza sociale, così diffusa e sommersa, impone grande attenzione per la complessità che la caratterizza e per la delicatezza dell’ambito di interesse, relativo alla vita e alla crescita dei ragazzi.

Per questo motivo è fondamentale attuare un processo educativo e comportamentale dedicato anche ai più giovani perché possano ,fin dai primi anni di scuola, comprendere la drammaticità e l’importanza del tema, sentendosi parte integrante di questo fenomeno di sensibilizzazione e di denuncia.

Tante sono le strategie per combattere la violenza ma una delle strade possibili è senza dubbio la solidarietà. C’è sempre qualcuno che vede ma fa finta di non vedere, di non sentire e che non parla per paura di essere coinvolto, per indifferenza, per omertà. Con questa mostra ideata dalla fotografa Mjriam Bon e realizzata dall’atleta paralimpica, parlamentare e senatrice Giusy Versace si vuole invitare tutti e soprattutto i giovani a rompere i muri del silenzio, a non adeguarsi alle logiche del più forte, ad andare contro il compromesso per non aderire all’indifferenza che legittima i cattivi comportamenti e incentiva il perdurare di gesti sbagliati.

L’installazione è composta da una serie di ritratti fotografici in bianco e nero colti

Maria Grazia Cucinotta

nell’atto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca, come le famose “sanzaru” le tre scimmie sagge della tradizione giapponese, una forma di protesta e denuncia verso chi fa finta di non vedere, non sentire e non parlare.

 Protagonisti degli scatti alcune celebrità del mondo dello spettacolo, della musica, dello sport e della politica, ma anche volti di persone comuni: da Lorella Cuccarini, ad Alberto Matano, da Sergio Friscia e Maria Grazia Cucinotta a Pinky, una donna che ha rischiato di morire quando il marito le ha dato fuoco nel 2015, davanti agli occhi dei suoi due figli, che però ha denunciato tornando a vivere e che oggi testimonia la sua terribile esperienza per aiutare altre donne. Si unisce al progetto prestando il suo volto anche l’attrice italiana Sarah Maestri, nota al grande pubblico per il film cult “Notte prima degli esami” e molte fiction. Da anni impegnata nel sociale partecipa attivamente a numerose attività dedite a contrastare la povertà educativa e la violenza di genere.

Giusy Versace

In mostra dal 5 al 21 aprile nello spazio espositivo messo a disposizione dal Centro Commerciale Somma di Somma Lombardo (Va) i ritratti di Mjriam Bon fanno parte di un percorso inaugurato nel 2019 con la prima esposizione fotografica nelle sale di palazzo Mancuso a Roma presso la camera dei Deputati, per poi attraversare l’Italia e prendere vita in spazi differenti: Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli a Milano, il monastero di Cairate, l’Orangerie della Villa Reale di Monza, fino all’inedito e suggestivo flash mob sul Canal Grande a Venezia e la successiva mostra di 18 immagini nella Domus Civica, 4 vetrine affacciate sulla strada, e il plein air a San Raffaele Alto (TO).

La catena dei centri commerciali Il Gigante ha sposato questo progetto ritenendo doveroso tenere i riflettori sempre accesi su questo argomento, così delicato e attuale. Il tema e l’impegno sono così significativi, che la Direzione ha deciso di devolvere una cifra simbolica a tappa, a sostegno dei progetti di una importante associazione di promozione sociale contro la violenza sulle donne, nata proprio per aiutare concretamente le donne che subiscono violenza, l’associazione Scarpetta Rossa Aps

Il responsabile dei “Progetti e Sviluppo” dell’associazione, Gualtiero Nicolini, aggiunge: “siamo lieti di essere stati scelti come charity partner della mostra, ogni manifestazione pubblica la consideriamo una potenziale possibilità di venire a contatto con una donna che possa aver bisogno del nostro aiuto”.

L’associazione Scarpetta Rossa Aps opera su buona parte del territorio nazionale, con 160 centri di primo ascolto e 80 istallazioni fisse.” (Informazioni su www.scarpettarossa.it)

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