Poco personale e molte pratiche: i dipendenti dei Servici Civici del Comune di Varese sono sotto pressione

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VARESE, 26 aprile 2024-Fino ad ora è stato fatto il possibile per non creare disagi o disservizi all’utenza cercando di colmare un vuoto – sempre più ampio a partire dal 2023 ad oggi – che sta mettendo a dura prova il settore: stiamo parlando dei lavoratori dei Servici Civici del Comune di Varese (Anagrafe, Stato Civile, Elettorale); complessivamente un organico ridotto di 7 unità per pensionamenti, cessazioni e trasferimenti a fronte di nuove e più gravose incombenze assegnate al settore a seguito dell’evoluzione normativa. Basti pensare ad esempio alle pratiche di separazione/divorzio (presso il Comune il costo è di 16 euro) o a quelle per la compravendita di autoveicoli.
Occorre inoltre mettere in evidenza che agli sportelli di questi uffici ci si rivolge anche per pratiche che vanno concluse entro termini di legge che se non rispettati comportano omissione di atti d’ufficio (es.: cittadinanza, nascite); oppure per adempimenti collegati ad una mole di lavoro pesantissima, ad esempio citiamo tutte le attività connesse alle consultazioni elettorali (a breve le elezioni europee): a fronte di un corpo di 66.000 elettori e 2 sottocommissioni elettorali che seguono 47 Comuni di cui 34 andranno ad elezioni amministrative l’8 e il 9 giugno prossimi, due sole persone in servizio. Ci sono poi altre attività che hanno comunque la loro importanza, si pensi alla verifica delle effettive residenze, oggi garantite da un’unica persona in organico. Da rilevare che i dipendenti allo sportello di front-office devono anche rispondere alle chiamate telefoniche gestendo contemporaneamente richieste di vario tipo compresa l’agenda degli appuntamenti.


Il risultato di questa situazione: carichi di lavoro oltre misura, stress e disagio psico-fisico.
Nel corso dell’Assemblea Sindacale dell’11 aprile convocata dalla RSU sono state esposte le
rilevanti criticità che da tempo si ripercuotono negativamente sulle condizioni di lavoro del
personale ma presto, in assenza di interventi, anche sui servizi da garantire alla collettività.
Questi lavoratori hanno fatto il possibile, con dedizione e un impegno straordinario, per
assicurare comunque tutti i servizi e mantenere lo standard di qualità degli stessi, ma ora
sono arrivati al capolinea. Prima di rivolgersi alle Rappresentanze Sindacali hanno
rappresentato le loro difficoltà e la conseguente necessità di trovare adeguate soluzioni ai
vertici dirigenziali e politici dell’Ente ma senza riscontro né in tema di prospettive
occupazionali né dal punto di vista organizzativo.
L’aspetto che più ci ha colpito come rappresentanza sindacale è lo stato di grande disagio espresso dai lavoratori presenti in assemblea, al punto di coglierne le ripercussioni sulla salute psico-fisica; d’altra parte lo “stress lavoro correlato” è indicato in termini di fattore di rischio dal D.Lgs. 81/2008 che pone precisi adempimenti in capo al Datore di Lavoro e che, invece, pare molto trascurato al Comune di Varese.
Ora i dipendenti non sono più disposti ad attendere. L’Assemblea ha deciso di chiedere un incontro urgente per verificare l’adozione immediata di misure risolutive, a partire dall’incremento del personale e, quale ultima ratio, interventi riorganizzativi finalizzati a tutelare il benessere lavorativo.
Su mandato dell’assemblea la RSU e le OO.SS. chiedono un incontro urgente auspicando
che il confronto possa portare a misure utili per i lavoratori ma anche per i servizi da
garantire alla cittadinanza senza dover passare a forme di lotta sindacale più radicali. L’esito dell’incontro sarà poi valutato in una successiva assemblea.