CANEGRATE, 15 maggio 2025-Una risposta concreta e attesa dal territorio per la difesa dalle sempre più frequenti esondazioni del fiume Olona. È stata inaugurata oggi, alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi, la vasta area di laminazione situata nei comuni di San Vittore Olona, Canegrate e Parabiago, in provincia di Milano.
Quest’opera strategica, parte integrante della pianificazione di bacino dell’Olona, è progettata per contenere fino a un milione di metri cubi d’acqua, rappresentando un baluardo fondamentale per la sicurezza idraulica non solo dei comuni attraversati dal fiume, ma anche della città di Milano, dove l’Olona scorre nel sottosuolo. All’evento inaugurale hanno partecipato anche rappresentanti degli enti locali e di Aipo (Agenzia interregionale fiume Po).
Fontana: “Risposta importante a un territorio fragile”
Il presidente Fontana ha sottolineato la rilevanza dell’intervento: “Quest’opera è importante perché purtroppo gli eventi meteorologici che in questi anni si ripetono portano a esondazioni. L’Olona può creare dei problemi, credo quindi questa sia un’opera importante per salvaguardare tutta la parte a sud, a valle di tutto il percorso del fiume. È un lavoro che sicuramente ha comportato fatica, tempo, impegno, ma che credo darà una risposta importante ai territori.”
Un sistema integrato per la sicurezza idraulica
L’area di laminazione inaugurata oggi si aggiunge ad altre opere già operative lungo l’asta dell’Olona, formando un sistema integrato per la gestione del rischio idraulico. A monte, dal 2004, è attiva l’area di laminazione di Malnate (Varese), con una capacità di invaso di 1,5 milioni di metri cubi gestita da Aipo. A valle, prima dell’ingresso a Milano, il Canale Scolmatore di Nord Ovest (CSNO), anch’esso gestito da Aipo, intercetta l’Olona in due punti, derivando rispettivamente 25 e 15 metri cubi al secondo.
La realizzazione della nuova area di laminazione è stata resa possibile grazie a due finanziamenti successivi di Regione Lombardia, per un totale di 18 milioni di euro. L’impianto è composto da due invasi collegati tra loro, posti in sinistra idraulica, e da quattro aree golenali in sponda destra e sinistra, raggiungendo complessivamente la capacità di stoccaggio di un milione di metri cubi.
Tutela dell’abitato e miglioramento funzionale
Una variante dei lavori ha permesso di ottimizzare la funzionalità idraulica dell’opera e, al contempo, di salvaguardare l’abitato delle Cascinette nel comune di Canegrate. Questo è stato ottenuto limitando il deflusso di piena al di sotto del ponte delle Cascinette e inserendo a monte un manufatto di controllo con paratoia, che mantiene la portata massima transitante a circa 15 metri cubi al secondo.
Comazzi: “Un traguardo strategico per la prevenzione”
L’assessore Comazzi ha definito l’inaugurazione “un traguardo strategico per la sicurezza del territorio e un passo concreto nella prevenzione del rischio idraulico. È un’opera complessa, frutto di una collaborazione efficace tra Regione Lombardia, i Comuni coinvolti e tutti gli enti territoriali, che oggi ci permette di proteggere i centri abitati da eventi di piena sempre più frequenti”.
Comazzi ha poi aggiunto: “Grazie agli interventi di riqualificazione ambientale, abbiamo restituito al fiume una funzione ecologica e paesaggistica, integrandolo con percorsi ciclopedonali e aree verdi a beneficio della collettività. Regione Lombardia continuerà quindi a investire con decisione per rendere i nostri territori sempre più sicuri, sostenibili e vivibili”.
Gestione ottimale e tutela del territorio
Per una gestione efficiente dell’invaso, è prevista l’attivazione sequenziale dei bacini: in caso di piena, si riempie prima il bacino di valle, e solo in caso di volumi d’acqua maggiori si attiva anche il comparto di monte. La restituzione delle acque al fiume avviene poi naturalmente, per gravità. È importante sottolineare che l’area aveva già dimostrato la sua efficacia durante alcuni eventi di piena avvenuti durante i lavori.
L’inserimento dell’opera nel contesto territoriale è stato curato in stretta collaborazione con gli Enti locali, i Comuni e il Plis (Parco locale interesse sovraccomunale) dei Mulini, con una particolare attenzione al recupero delle aree perifluviali e al rispetto della vocazione agricola della zona. A questo scopo, Regione Lombardia ha stanziato ulteriori 400.000 euro.
Ambiente e natura al centro del progetto
Un’attenzione particolare è stata dedicata agli aspetti ambientali e naturalistici. Le quattro aree golenali sono state oggetto di interventi di sistemazione e recupero ambientale, in accordo con il Plis dei Mulini. Nell’alveo attivo dell’Olona sono previste opere per ripristinare la continuità longitudinale, e all’interno delle aree verranno create aree boscate di connessione ecologica con quelle esterne, incrementando la biodiversità della zona.
Nei periodi di non utilizzo idraulico, i terreni dell’area di laminazione potranno continuare ad essere coltivati grazie alla realizzazione di una rete di canali interni e di una nuova presa irrigua. La rete di canali, realizzata in terra per favorire la formazione di habitat per la fauna acquatica e l’avifauna, culmina nel bacino di valle con la creazione di una vera e propria area umida, realizzata in collaborazione con il Plis dei Mulini.
L’integrazione con il territorio è completata dalla realizzazione di percorsi connessi alla rete ciclabile esistente, tra cui l’Olona Greenway, offrendo nuove opportunità di fruizione per cittadini ed escursionisti. L’opera inaugurata oggi rappresenta un esempio virtuoso di come la sicurezza idraulica possa coniugarsi con la riqualificazione fluviale e la valorizzazione ambientale, nel rispetto delle peculiarità e delle tradizioni delle comunità locali.