VARESE, 14 giugno 2025 – di GIANNI BERALDO
La Sala Montanari di Varese ha ospitato oggi il primo Congresso provinciale di Noi Moderati, un evento che ha delineato chiaramente la rotta del partito: centralità della persona, pacatezza nel dibattito politico, convinto europeismo e una ferma posizione di Centro “vero e senza compromessi” all’interno della coalizione di Centrodestra. Un Congresso che, seppur con una partecipazione non numerosissima, ha offerto spunti significativi sul futuro del movimento.
La visione di Noi Moderati: equilibrio e coerenza
I temi portanti emersi con forza sono stati la centralità della persona, la pacatezza nei ragionamenti e nei toni nel proporre il dibattito politico. Fondamentale l’adesione convinta ai temi europeisti attuali, senza però dimenticare i valori fondanti del passato. Un punto cruciale discusso è stata la coalizione con la Lega, che include figure come il generale Roberto Vannacci, pur ribadendo la non condivisione dei toni, metodi, atteggiamenti e parte delle proposte di quest’ultimo. Il partito si posiziona saldamente nel Centrodestra, ma con una netta posizione di Centro, vera e senza compromessi.

Assente il fondatore Maurizio Lupi, impegnato in un’altra delle oltre 60 tappe congressuali in programma, che ha comunque inviato un video di saluto, così come la senatrice Giusy Versace. Presente invece la senatrice Maria Stella Gelmini, confluita in Noi Moderati lo scorso ottobre dopo aver lasciato Azione. Tra i relatori, il “padrone di casa” Raffaele Cattaneo, sottosegretario in Regione Lombardia, e il coordinatore regionale del partito Alessandro Colucci.
Mattia Premazzi nuovo Coordinatore Provinciale
A coordinatore provinciale è stato eletto per acclamazione Mattia Premazzi, sindaco di Venegono Inferiore e consigliere provinciale. La sua nomina, quale unico candidato, è stata accolta con elogi da vertici di Noi Moderati e avversari politici, che ne hanno incensato le capacità relazionali e la convergenza su molti temi cari al territorio.
Frecciatine e dibattito sulle alleanze
Tra gli ospiti, il sindaco di Varese Davide Galimberti ha rimarcato l’ottimo rapporto

istituzionale con Premazzi e Cattaneo, non lesinando però una netta posizione sull’incompatibilità ideologica di Noi Moderati con un personaggio come Vannacci: “Scusate ma faccio fatica a vedere Vannacci confrontarsi sullo stesso terreno politico di Maria Stella Gelmini: due persone, due politici, con approcci totalmente differenti”. Una stoccata che non è passata inosservata e ripresa da quasi tutti gli interventi successivi. Galimberti ha anche rilanciato l’idea di ripristinare le elezioni di Primo livello per eleggere i rappresentanti in Provincia, ossia elezioni che coinvolgano direttamente gli elettori come avveniva prima del 2014.
Incontro che ha permesso di avere un’interessante visione d’insieme sul futuro del partito e sulle sue mosse in ambito territoriale. Specialmente in vista delle prossime tornate elettorali a Varese nel 2027 e regionali l’anno successivo.

Come evidenziato da Colucci, “Varese ci ha dato sempre grandi soddisfazioni e sono sicuro che cresceremo ancora in tutta la provincia e non solo. Ora contiamo ben 200 iscritti. La nostra linea apolitica, le nostre idee piacciono sempre di più, ce ne stiamo accorgendo girando per l’Italia, dove il consenso nei nostri confronti aumenta sempre più, anche grazie al lavoro di Lupi, Gelmini e tanti altri nostri rappresentanti nazionali”.
Molti gli ospiti dei vari partiti, che hanno offerto brevi interventi di saluto e ringraziamento. Tra questi, Leslie Mulas di Lombardia Ideale, che ha risposto a tono a Galimberti sulla questione alleanze.
Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, noto per aver consentito l’incontro a Gallarate di diversi rappresentanti europei della destra estrema, ha colto l’occasione per ribattere a Galimberti: “Non condivido il fatto che le idee di Vannacci non siano compatibili con la Lega, partito che comprende anche Giorgetti e Salvini, vorrei ricordare. Non tutti si esprimono alla Vannacci all’interno della Lega”.
Brevi interventi anche di Franco Bianchi (Azione), Salvino Reina (Italia Viva), Alice Bernardoni (Partito Democratico) e Marco Magrini in qualità di Presidente della Provincia.
Più articolati quelli di Simone Longhini (Forza Italia) e del parlamentare Andrea Pellicini (Fratelli d’Italia).
Gli interventi chiave: Gelmini e Cattaneo
Tra gli interventi più attesi, quello di Maria Stella Gelmini ha scaldato la platea toccando molti temi: dalla politica nazionale a quella locale, fino a questioni internazionali. “Non mi convincono polarizzazione e toni accesi, Noi Moderati catturiamo l’attenzione dei cittadini adottando una politica non urlata. Oggi vi è bisogno di buone pratiche, di esempi positivi, tutte cose che ho trovato in questo partito. Bisogna costruire un vero partito di centro.” Sull’Europa, ha sottolineato la necessità di “dare costrutto a una politica con cultura europeista che metta al centro la persona”.

Su Vannacci, ha ammesso che “toni e modalità di Vannacci non mi appartengono, ma nemmeno quelli della Schlein o Conte con scelte ideologiche estremiste”. Ha poi aggiunto l’importanza di investire in una difesa comune europea e nella salvaguardia informatica: “Riempire le piazze con bandiere della Pace non serve a nulla, in questo momento storico dobbiamo difenderci in modo adeguato. Noi Moderati non accettiamo compromessi che vadano contro le nostre ideologie, ma dobbiamo presentare alla gente anche realtà scomode che devono essere affrontate”.
Prima delle votazioni e dell’intervento (scontato) del neo-coordinatore provinciale Premazzi,

spazio a Raffaele Cattaneo, appena rientrato da un viaggio istituzionale a Samarcanda. Cattaneo ha ripercorso il suo lungo excursus politico, spiegando la scelta di Noi Moderati: “Io, come altri nel corso della mia carriera politica, ho avuto molte e diverse occasioni di occupare ruoli importanti, che ho rifiutato per essere sempre coerente con le mie idee. Non ho scelto la Lega qui a Varese per le ‘sparate’ di Bossi e a dire il vero ancora meno mi ci ritrovo nelle ‘sparate’ di Vannacci e della Sardone. La mia cultura politica è quella di Alcide De Gasperi, ad esempio, oppure come quella di Bettino Craxi, capace di tenere la schiena dritta nei confronti degli americani nel caso Sigonella. Come ho imparato da Roberto Formigoni, l’espressione politica più ampia di come si possa ben operare in Regione Lombardia. Insomma, noi abbiamo la nostra autonomia, grazie alla quale possiamo esprimere le nostre idee senza avere vincoli”.
Congresso provinciale, iniziato alle 10:00, che si è concluso tra gli applausi verso le 12:30, lasciando intravedere le ambizioni di Noi Moderati di consolidarsi come una forza centrista autonoma e influente nel panorama politico varesino e non solo.