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Giornata della Memoria, programma celebrazioni a Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO, 26 gennaio 2023-Giornata della Memoria, in programma domani 27 gennaio.

Alle 11.00 sarà deposta una corona di alloro al monumento alla Resistenza e Deportazione di via Fratelli d’Italia e si renderà omaggio al monumento ai Caduti nei Lager che si trova nel palazzo municipale.

Al momento di commemorazione saranno presenti anche i ragazzi dell’Istituto Tommaseo, che domani parteciperanno alla Marcia della storia: tra le tappe dell’itinerario è infatti prevista, a partire dalle 10.30, una sosta in via Fratelli d’Italia, dove leggeranno brani dedicati alla deportazione.

Alle ore 11.30 nel Giardino della Riconoscenza in Villa Tovaglieri è prevista una commemorazione con azione scenica a cura dell’Istituto Olga Fiorini, dal titolo “Un sentiero pieno di stelle”.

A seguire, alle ore 12.15 circa nel parcheggio di via Borroni sarà presentata la mostra diffusa “La Giornata della memoria si racconta sotto il cielo nei quartieri di Busto Arsizio” a cura di Dario Cardenia. Si tratta di manifesti affissi per le vie della città che riporteranno la storia a fumetti di Shimon, bambino ebreo deportato nel campo di Buchenwald.




Giornata della Memoria, programma di Cuveglio

CUVEGLIO, 25 gennaio 2023-Venerdì 27 gennaio 2023 è la giornata istituita, dalla Repubblica Italiana, per commemorare i deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti e tutti coloro che hanno messo a repentaglio la propria vita per proteggere i perseguitati. Anpi e amministrazione comunale di Cuveglio invitano tutti i cittadini a partecipare a questa giornata.
Alle ore 11 presso il muro della costituzione in Piazzetta Gianni Rodari ad una breve cerimonia commemorativa. Saranno presenti le associazioni del territorio.
ore 11,00 inizio cerimonia – inno Nazionale e deposizione di fiori.
ore 11,10 intervento commemorativo Sindaco
ore 11,20 intervento commemorativo Presidente ANPI Cuveglio
ore 11,30 fine cerimonia inno Nazionale.
In caso di condizioni atmosferiche avverse la cerimonia si svolgerà presso la sala Consiliare del Comune.



Liliana Segre a Milano: “Tra qualche anno della Shoah rimarrà solo una riga sui libri di storia”

 MILANO, 23 gennaio 2023– “Una come me ritiene che tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”.

Lo ha detto Liliana Segre alla presentazione delle iniziative per la Giornata della Memoria a Milano.

“Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente – ha proseguito -, so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa’, quando uno invece l’ha visto l’orrore e sa che ormai ne può parlare solo con 4 o 5 persone, allora non è mai contento ed è più noioso degli altri”. (ANSA).




Varese non dimentica Giulio Regeni: mercoledí presidio del Comitato davanti al Punto Giallo

VARESE, 22 gennaio 2023-di GIANNI BERALDO

Varese non dimentica di fare luce e chiedere giustizia in merito alla morte di Giulio Regeni, incarcerato e ucciso dai servizi segreti egiziani al Il Cairo il 25 gennaio 2016. Una tesi ovviamente mai dichiarata ufficialmente dal governo egiziano (oggi praticamente lo stesso dall’epoca dei fatti), nonostante pressioni internazionali nel fare chiarezza e dare risposte certe sull’accaduto.

Sette anni sono trascorsi dalla sua morte e le tante ombre sulla vicenda rimangono tali.

Anche Varese ricorda Giulio Regeni lanciando l’ennesima richiesta di fare giustizia.

Per farlo il Comitato ‘Veritá per Giulio Regeni’, mercoledí 25 gennaio organizza un presidio (che torna dopo due anni causa covid) davanti il negozio eco solidale ‘‘Punto Giallo” in via Bernardino Luini 2.

L’appuntamento é previsto per le ore 19.15 fino alle 19.45, mezz’ora utile a fare sentire la voce di chi vuole giustizia e veritá in memoria di Giulio ma anche per la sua famiglia.

direttore@varese7press.it




Varese é una cittá che si prende cura degli emarginati e immigrati ma lancia un allarme: “Tra le prioritá l’assistenza sanitaria”

VARESE, 21 gennaio 2023- di GIANNI BERALDO-

Nonostante la mattinata climaticamente fredda, il Salone Estense di Varese oggi era avvolto da un caldo abbraccio e senso di fare del bene aiutando gli altri; così forte e penetrante tale da fare dimenticare il freddo torpore invernale.

Queste le sensazioni una volta entrati nel grande salone comunale, solitamente sede del Consiglio comunale, che questa mattina ha accolto centinaia di volontari in rappresentanza di diverse associazioni varesine, che si occupano di aiutare le persone immigrate o emarginate presenti nella nostra città.

E ‘Prendersi cura’ era anche il titolo dell’incontro e confronto organizzato oggi dalla storica e attivissima associazione Sanità di Frontiera e da Reti Varese Senza Frontiere.

Tra i relatori Vincenzo Salvatore, Ordinario di Diritto dell’Unione Europea all’Insubria di Varese, il dottor Filippo Bianchetti presidente de fondatore di Sanità senza Frontiere (nata nel 2009) e la sua vice la dottoressa Fiorella Gazzetta che durante il suo intervento ha ritenuto a ribadire come l’associazione sia stata ideata con lo scopo di «dare risposte a bisogno di salute da parte di cittadini extracomunitari». Molti dei quali impossibilitati ad affrontare qualsiasi tipo di malattia in quanto non ancora in possesso di un permesso di soggiorno. Insomma uno stato pericolosamente limbico dove decine di persone rischiano di morire per assenza di cure primarie. Incontro fortemente voluto anche dal Consiglire comunale con deleghe alla Sanitá Guido Bonoldi, di professione medico, anch’esso tra i relatori della mattinata.

Ogni associazione facente parte di questo settore assistenzialistico, durante questo incontro pubblico ha avuto modo di far conoscere la propria attività attraverso  brevi interventi da parte di un loro rappresentante.

Se diverse di queste straordinarie realtà volontaristiche che operano sul territorio sono piuttosto note in quanto attive da molti anni, altre sono delle micro realtà associative più recenti a volte composte da pochissimi volontari spesso senza una sede. Ciò non toglie che la loro valenza abbia pari dignità delle altre esprimendo quella forza e desiderio di aiutare gli altri,  aiutare gli emarginati appunto.

Così si scopre che esiste ad esempio l’associazione Vivere Insieme, un centro diurno

per i senza tetto presentato al Salone Estense da Roberto Caruso che dice «Non abbiamo

Roberto Caruso

una sede ma lavoriamo in piazza, vicino alla chiesa delle Brunella. Qui abbiamo scoperto quanta gente senza una casa ha bisogno di aiuto e assistenza».

Oppure l’associazione Varese Oltre Confine presentata da Vittorio Larocca «Svolgiamo un’attività di ascolto e orientamento fornendo aiuto attivo. Siamo ospitati presso i frati di Viale Borri in attesa di trovare una soluzione a livello di sede permanente».

Interessante anche il gran lavoro messo in piede da Refugees Wellcome, nota associazione internazionale con sedi in tutta Italia ora anche a partire dal 2019. A raccontare la loro attività ci ha pensato Tiziana Basso che orgogliosamente sottolinea come «Non abbiamo una sede e nessuna carica gerarchica. Il nostro impegno è quello di cercare famiglie in grado di ospitare migranti, quelli che abbiano però già effettuato un percorso di accoglimento imparando anche qualche frase in italiano. A oggi abbiano attivato a Varese 19 accoglienze attive ma purtroppo la guerra in Ucraina ha costretto alla fuga molte persone, tutte in cerca di aiuto e accoglienza».

Tra le realtà minori a livello numerico ma non per l’apporto sociale, troviamo Varese Cooperativa lotta sociale contro l’emarginazione rappresentata da Roberta Bettoni. Importante anche l’apporto dell’associazione Il Viandante «Ci occupiamo di persone senza fissa dimora. Negli utlimi anni abbiamo offerto assistenza a 165 persone occupandoci del loro perocorso riabilitativo in societá. Ora dieci di loro sono tornati a vivere, hanno una casa e un lavoro», spiega Maria Albanese.

Bianchetti e Fiorella Gazzetta, Sanitá Senza Frontiere

Curiosa l’attivitá dell’associazione Giocattolo Solidale, come spiega Davide Grandi «Piú che il giocattolo é importante il senso del gioco, cosa importantissima per i bambini spesso traumatizzati da vari eventi. Con loro ovviamente coinvolgiamo pure le mamme. Per farlo al meglio organizziamo anche dei campi estivi»

Molte le associazioni invitate, tra loro ovviamente anche quelle più ‘famose’, come il Centro Gulliver, con attivitá spiegata da Chiara Pontiggia.

Oppure l’associazione Un’altra Storia raccontata dal suo presidente Giuseppe Musolino, sempre molto attivo in ambito sociale e culturale con sede in via Speri Della Chiesa. Particolarmente conosciuta anche l’associazione Auser attiva dal 1987 «La

Tiziana Basso, Refugees Wellcome

nostra attività consiste per un buon 70% nel servizio di accompagnamento persone che hanno necessità di recarsi in luoghi di cure ma non solo. Servizio svolo in comunione con altre realtà associative della città», dice Carmine Ambrosetti che evidenzia inoltre come dal 2015 Auser è molto attiva anche nell’accogliere e aiutare vittime delle tratte umane».

Tra le principali realtá cittadine sicuramente la Casa della Caritá della Brunella con don Marco che sostiene come «Ora sono in aumento le richieste per esigenze sanitarie. La cura delle persone é fondamentale per questo vorremmo attivare anche un servizio di odontoiatria sociale»

Ad aprire la mattinata ci ha pensato il sindaco Davide Galimberti, mentre tra gli ospiti

Maria Chiara Gadda e Samuele Astuti

anche la parlamentare Maria Chiara Gadda, il Consigliere regionale Samuele Astuti e l’assessora comunale Nicoletta San Martino (in sala anche l’assessore Roberto Molinari).

Una mattinata decisamente utile e interessante dalla quale è emerso prepotentemente (ribadito pure dai vari rappresentanti delle associazioni) la volontà di fare rete senza disperdere energie, come in realtà pare stia accadendo ora a Varese con alcune associazioni che praticamente svolgono lo stesso compito di assistenza e accoglienza pur con modalità diverse.

direttore@varese7press.it




Lavoro nero in Italia, un problema che deve essere affrontato seriamente

VARESE, 20 gennaio 2023-Ora che l’Italia si prepara ad affrontare un nuovo periodo di recessione, ecco che ancora una volta, una delle problematiche che si devono affrontare è quella del lavoro in nero.

Quello del lavoro non regolare è un problema che da sempre affligge il nostro Paese. Purtroppo negli ultimi anni, invece che migliorare, la situazione sembra ulteriormente peggiorata.

La causa sembrano essere le crisi che hanno impattato il mondo, fra queste anche l’emergenza sanitaria iniziata con la pandemia, che ha portato inevitabilmente al licenziamento di un enorme numero di dipendenti.

Quante persone lavorano in nero in Italia?

Nel corso dei decenni sono tantissime le statistiche che sono state pubblicate sull’argomento. Inizialmente sembrava che in percentuale, le regioni del sud fossero quelle più impattate da questo problema ma negli ultimi anni anche al nord il numero di persone che hanno un’occupazione irregolare è aumentato notevolmente e ora la differenza non è più così notevole.

Ovviamente le statistiche considerano vari settori lavorativi come per esempio quello agricolo, manifatturiero, dei servizi, e molti altri. Vediamo quali sono i settori con il più alto tasso di occupazione irregolare.

La causa sembrano essere le crisi che hanno impattato il mondo, fra queste anche l’emergenza sanitaria iniziata con la pandemia, che ha portato inevitabilmente al licenziamento di un enorme numero di dipendenti.

Il settore con il più alto tasso di lavoratori in nero è quello domestico, seguito poi dal settore agricolo, da quello dell’intrattenimento, quello della ristorazione e infine quello delle costruzioni.

Nel settore del lavoro domestico c’è la più alta percentuale di lavoratori irregolari perché è chiaro che sia il più complesso da controllare e gestire.

In generale in Italia al momento più di 3,2 milioni di persone circa svolgono un lavoro che è totalmente irregolare o parzialmente irregolare. Questo numero rappresenta il 12% del totale dei lavoratori in Italia. La percentuale è estremamente elevata e questo preoccupa moltissimo e la si può considerare una delle cause per cui il paese rimane tuttora arretrata a livello delle infrastrutture.

L’arrettratezza tecnologica dell’Italia a causa del Lavoro in Nero

I lavoratori in nero non pagano tasse o perlomeno ne pagano una bassissima percentuale rispetto a quello che dovrebbero effettivamente dichiarare. I soldi racimolati dal pagamento delle tasse aiutano il governo a racimolare la somma necessaria per effettuare investimenti atti a far evolvere il paese. Fra questi anche investimenti in ambito tecnologico.

Ad esempio l’Italia è uno dei paesi più arretrati per quanto riguarda la diffusione di rete 5G sul territorio. Il paese è infatti ancora tra gli ultimi se si guarda la velocità di internet e seppur il governo abbia attuato un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per cui si prevede un enorme investimento per il miglioramento della rete internet, non si sa se questo sarà abbastanza per rendere l’Italia un paese tecnologicamente all’avanguardia.

Come l’Italia combatte il Lavoro in Nero

Per combattere il lavoro irregolare, il ministero del lavoro ha creato un piano che prevede una durata di 3 anni e che si pone l’obbiettivo di aumentare i controlli e le ispezioni del ministero in tutti i settori così da diminuire la percentuale di lavoratori in nero del 2% entro il 2024.

Ovviamente, questo piano necessita un aumento del numero di persone che lavoreranno nel ministero e che avranno il compito di scoprire i lavoratori sommersi. Questo creerà nuovi posti di lavoro e quindi anche un’opportunità per moltissimi disoccupati.

Ma queste sono solamente delle misure che tamponano il problema. Il vero motivo per cui tantissimi disoccupati decidono di ricorrere al lavoro in nero per sostentarsi è perché si sentono poco tutelati dallo Stato e perché non hanno fiducia in esso. Soprattutto in un momento dove le spese sono aumentate a causa del rincaro dei prezzi del gas.

 Per cambiare realmente la situazione, il governo ha deciso quindi di iniziare un programma di politica attiva per aiutare i lavoratori più vulnerabili con anche bonus che i cittadini possono ottenere consultando i CAF online.

Fonte: https://internet-casa.com/news/lavoro-in-nero-italia/




Prendersi cura delle persone immigrate o emarginate: sabato incontro pubblico a Varese

VARESE, 18 gennaio 2023 – L’Associazione Sanità di Frontiera Varese e Rete Varese
Senza Frontiere, con il Patrocinio del Comune di Varese, organizzano un convegno
pubblico dal titolo “Prendersi cura delle persone immigrate ed emarginate– pari diritti al benessere psicofisico: onere o interesse della collettività?”. Convegno che si terrà sabato 21 gennaio dalle 9.30 alle 13.00, presso il Salone Estense del Comune di Varese.
L’incontro avrà programma come di seguito:
– presentazione del convegno (Dr. Filippo Bianchetti, moderatore, SDFv)
– saluto del Sindaco di Varese, Davide Galimberti
– intervento “La salute come diritto universale: il contesto normativo italiano ed
europeo” (prof. Vincenzo Salvatore – professore ordinario di Diritto dell’Unione
Europea c/o Università dell’Insubria)
– presentazione delle associazioni e gruppi di volontariato
– relazione di Fiorella Gazzetta, Presidente dell’Associazione Sanità di Frontiera Varese
– presentazione di Varese Senza Frontiere (Marilina Castiglioni)
– intervento “Il ruolo delle associazioni degli immigrati” – (Moises Calles, Presidente
della comunità salvadoregna di Varese)
– intervento dell’Amministrazione Comunale di Varese
– eventuali interventi delle amministrazioni civili e sanitarie varesine
Il convegno vedrà la partecipazione di rappresentanti delle forze politiche presenti in
regione e delle coalizioni candidate alle prossime Elezioni Regionali in Lombardia come la parlamentare Maria Chiara Gadda (Terzo Polo), Francesca Brianza (Centrodestra), Giovanna Capelli  (Unione Popolare) e Samuele Astuti (Centrosinistra).




Raccolta beni necessari per bambini ucraini delle cittá martoriate dalla guerra: organizza Anpi di Cuveglio

CUVEGLIO, 15 gennaio 2023-Sollecitati dai volontari ucraini che operano per il benessere dei bambini, in prevalenza orfani nelle zone colpite dalla crudeltà della guerra in particolare Dniepro città con la sua provincia, Zaporige e Poltava.
L’Anpi Cuveglio organizza presso al propria sede in via Fabio Filzi, 25 la raccolta dei beni necessari ai bambini da zero a quattordici anni.
Ci vengono richiesti spazzolini da denti e dentifrici, saponi, pannolini, fazzoletti umidificati, carta igienica, caramelle, biscotti, thé, camomilla, pasta, calze, vestitini pesanti, scarpine, (usati e no) pennarelli, matite colorate, giocattoli, libri da colorare, (candele data la mancanza di energia elettrica) e tutto quello che pensiate sia utile per i bimbi.
I bambini appena ricevuti i doni verranno fotografati e le immagini saranno pubblicate sulla pagina Facebook dell’Anpi Cuveglio.



Sucidio assistito: parte mobilitazione con raccolta firme in Lombardia

VARESE, 28 dicembre 2022 – Nel giugno 2022 è morto Federico Carboni, prima conosciuto come “Mario”, dopo oltre 20 mesi di calvario fisico e giudiziario causato dal Servizio Sanitario Regionale. L’Azienda Sanitaria Unica Regione Marche (ASUR) è stata responsabile della disapplicazione della sentenza 242/2019 Cappato/Antoniani che, alla presenza di 4 condizioni, configura come non punibile l’aiuto al sucidio assistito in Italia  per una persona “il cui proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. Non andò meglio, dopo di lui, a Fabio Ridolfi (la cui impasse lo costrinse a scegliere la sedazione profonda che per ore sottopose la famiglia alla visione del loro caro addormentato con il corpo sottoposto a continui spasmi) e ad Antonio (vittima degli stessi ostacoli prima di ottenere il via libera, ora deciderà quando e se procedere).

“A tre anni dalla sentenza della Corte Costituzionale e a un anno e mezzo dalla grande adesione popolare in occasione del referendum continuiamo ad attendere un cenno dal Parlamento. Servirebbe una legge che migliorasse quanto deciso dalla Consulta, eliminando le discriminazioni oggi in atto tra i malati che chiedono di poter accedere alla morte assistita (e includendo anche malati che non sono in possesso di trattamenti di sostegno vitale). Nel frattempo le Regioni possono e devono in autonomia applicare questa sentenza che ha portata di legge direttamente applicabile. Innanzitutto devono fornire risposte alle persone malate senza tempi dilatati e possono emanare una legge regionale in grado di determinare tempi e procedure certe, dalla richiesta all’accesso alla tecnica, senza ulteriori ostruzioni. Con questo obiettivo parte, con la ricerca di volontari e autenticatori su tutto il territorio nazionale, la raccolta firme utile alla presentazione di una proposta di legge regionale in grado di evitare ulteriori torture di Stato”.

Sette le Regioni già pronte a partire con la raccolta delle firme a inizio 2023: ABRUZZO, EMILIA ROMAGNA, LIGURIA, LOMBARDIA, PIEMONTE, TOSCANA, VENETO e FRIULI VENEZIA GIULIA.




Azione contro la Fame sospende momentaneamente la sua attivitá in Afghanistan

VARESE, 27 dicembre 2022-“I nostri programmi si rivolgono principalmente a bambini di età inferiore ai 5 anni e a donne incinte o in età fertile. La decisione delle autorità, nel contesto e nel rispetto dei codici culturali vigenti in Afghanistan, costituisce un ostacolo alla prosecuzione delle nostre attività – dichiara Azione contro la Fame e prosegue – questa decisione è incomprensibile perché penalizza popolazioni fragili, particolarmente colpite dall’insicurezza alimentare che oggi prevale nel Paese”.

Per queste ragioni, l’organizzazione internazionale ha annunciato la sospensione temporanea delle sue attività in Afghanistan già a partire dal 25 dicembre, ad eccezione delle attività mediche vitali per i bambini affetti da malnutrizione acuta.

Azione contro la Fame ribadisce il suo pieno impegno nei confronti dei principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, nonché degli standard universali dei diritti umani alla base del proprio mandato.

“Continuiamo a impegnarci con la comunità umanitaria in Afghanistan per ottenere dalle autorità talebane l’immediata revoca di questa misura, che mette in pericolo la vita di milioni di persone nel Paese – ha dichiarato Azione contro la Fame, aggiungendo – questa sospensione temporanea sarà applicata fino a quando non sarà confermata la posizione delle autorità riguardo al contributo essenziale delle donne alle attività umanitarie sviluppate da Azione contro la fame in Afghanistan”.