SARONNO, 12 febbraio 2020-Vorrei intervenire sul dialogo a distanza fra la lista Obbiettivo Saronno e il segretario del PD Mario Lattuada così come è stato proposto sui media locali. Non ha torto Lattuada, a mio avviso, quando lamenta una certa supponenza mista a una specie di revanchismo di fondo da parte della lista civica color delle viole. Il tono del comunicato da maestrine della penna rossa che bacchettano a destra e a sinistra è piuttosto fastidioso. Un po’ più di umiltà sarebbe stato ben accetto. Lo stesso presentarsi, nei fatti, come lista di genere, lascia perplessi. Insomma anche le liste civiche, come gli esseri umani, hanno problemi adolescenziali, tipo la tonsillite o l’acne.
D’altro canto, devo dire che la politica politicante a Saronno ha offerto uno spettacolo a mio avviso miserrimo. Da che ho ricominciato ad occuparmi della cosa pubblica – dopo quasi quarant’anni che me ne tenevo lontano – ho visto materializzarsi le più pessimistiche opinioni su questo mondo. In realtà pensavo che la politica potesse essere una cosa brutta, ma ho constatato che è anche peggio. La sensazione è che chi entra in politica indossi fin dal primo giorno della nuova esperienza la palandrana del cinico da osteria, quello che “tutti hanno un prezzo” e che “me l’ha chiesto il partito”. Insomma che salga su un palcoscenico dove drammatizza, stereotipandolo, il peggio di se stesso.
Ho visto persone che alle elezioni avevano preso un pugno scarso di voti sedersi su confortevoli sedie in seguito a trattative fatte in pizzeria, ho assistito al valzer degli assessori, alle lettere di biasimo richieste e presto ricevute, ai cambi di casacca in corso d’opera, ai più bizzarri connubi, ai negoziati a un livello più alto che si ripercuotevano su quello inferiore per garantire posti al livello più alto, come in un saliscendi. E mi fermo qui.
Allora, forse forse, è meglio una lista civica. Magari, ragazze, con un po’ meno di saccenteria.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale indipendente eletto a Saronno