La polemica: “Saronno e quella “zingaropoli” di via Milano”

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SARONNO, 27 maggio 2020-Mesi fa avevo descritto la situazione di degrado in cui versava la discarica comunale di via Milano, in balia di un gruppo di nomadi che si sovrapponevano tranquillamente agli addetti ai lavori per prelevare quanto di loro interesse dal materiale portatovi dai cittadini.

La situazione sembrava essersi risolta da quando l’Amministrazione aveva ingaggiato due balde guardie giurate che tenevano lontani gli intrusi.

Ora le cose sono tornate, con qualche variante che vado a spiegare di seguito, quella di prima.

Inspiegabilmente i due militi – i quali quando sono presenti svolgono lodevolmente il loro lavoro – lasciano il loro posto mezz’ora prima della chiusura dell’impianto: quando esso chiude alle 12.30, essi abbandonano il servizio circa alle 12, quando chiude alle 17. 30, smontano alle 17. Tutto ciò certamente non per loro personale iniziativa, ma per ordini superiori. In tal modo abbiamo una mezz’ora di interregno, nel senso che, non appena le guardie se ne sono andate, i nomadi irrompono all’interno della struttura e arraffano quello che desiderano, con la buona creanza che possiamo immaginare. Nulla possono nei loro confronti gli impiegati della discarica, i quali sembra si siano lamentati per danneggiamenti ricevuti alle loro auto, men che meno lo possono i cittadini intimiditi dai bravi signori. I quali in quel breve lasso diventano i padroni del campo, tanto che a volte azionano essi stessi le barre all’ingresso e all’uscita.

È troppo chiedere al signor sindaco, munito del degno supporto di tutta l’amministrazione, di intervenire sul punto, semplicemente disponendo che le guardie giurate lascino il servizio non appena la discarica chiude, e non prima?

Oppure è meglio che la gestione della piattaforma venga affidata direttamente ai nomadi, che oramai la conoscono come il fondo delle loro tasche?

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale eletto a Saronno