Assomusica alla Milano Music Week: “Necessario fare sistema per internazionalizzare la musica italiana”

0
970

MILANO, 24 novembre 2022-In un contesto così importante per la musica come la Milano Music WeekASSOMUSICA, l’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo, ha promosso l’incontro “Il futuro dell’internazionalizzazione della musica italiana – Analisi e prospettive”, nel tentativo di creare un momento di condivisione e riflessione sul tema del valore e della ricaduta economica della musica live “made in Italy” all’estero, a partire dalle esperienze degli operatori del settore che si occupano dell’internazionalizzazione degli artisti.

Una delle più grandi sfide dei prossimi anni per lo spettacolo della musica dal vivo è, infatti, il saper sfruttare le opportunità dell’internazionalizzazione dei nostri artisti e dei nostri concerti. «Un panorama che può offrire alla filiera infinite occasioni di collaborazione – ha esordito in apertura il Presidente di Assomusica Vincenzo Spera – e alla musica di essere parte di progetti in grado di unire i diversi paesi, dando un grande contributo anche alla sottoscrizione di importanti accordi commerciali. Come esempio del forte ruolo svolto dalla musica nell’internazionalizzazione della cultura italiana, ricordo quando, nel maggio 2014, ho avuto la possibilità di partecipare all’evento inaugurale della Via della Seta in Cina. Si è trattato sicuramente di un’importante occasione di interazione tra generi musicali diversi e di collaborazione tra ambasciate di diversi paesi».

In merito agli strumenti a disposizione degli operatori del settore rispetto all’internazionalizzazione, Giacomo Vigna, Dirigente divisione Made in Italy e industrie creative del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presente in collegamento, ha sottolineato come «esistano già moltissimi strumenti trasversali che Assomusica e altri attori della filiera possono utilizzare. Quando abbiamo interlocuzioni con imprese o associazioni di categoria cerchiamo di lavorare ‘a sistema’, di cogliere le esigenze e di collaborare con le altre istituzioni per fornire tutto l’aiuto possibile. A questo proposito, ricordo che è stato istituito il Comitato interministeriale per il made in Italy nel mondo (CIMIM) che ci vedrà partecipare a varie attività, come la definizione delle nuove tecnologie utili alle imprese per realizzare progetti di internazionalizzazione. Invito tutti ad accedere a quanto già è disponibile per gli investimenti nella digitalizzazione, finanziati dal Ministero tramite varie misure, tra cui il credito di imposta. Sul sito incentivi.gov.it potete avere una panoramica completa e, con un semplice motore di ricerca, individuare la misura di sostegno adatta alle proprie esigenze».

La volontà di fare sistema e lavorare in sinergia è stata condivisa fortemente anche da Roberto Luongo, Direttore Generale dell’Agenzia ICE, presente in collegamento, che ha aggiunto: «Da qualche anno lavoriamo, in accordo con Assomusica, Fimi e con le altre associazioni di categoria, per portare alla Milano Music Week 30 operatori stranieri di grande importanza strategica da 12 paesi, tra promoter, agenti, agenzie di PR. Siamo pronti a dialogare con gli attori della filiera anche per altri eventi che possano promuovere il settore sul mercato internazionale, come facciamo da anni, ad esempio, dando supporto tecnico ed economico per la più grande fiera della discografia mondiale ad Austin negli USA. Abbiamo una rete di 80 uffici all’estero, punti di informazione a disposizione delle aziende di settore per sondare mercati di particolare interesse e aiutare i singoli operatori a lavorare sempre più a livello sistemico».

Per sostenere gli operatori del settore nel loro percorso di promozione e sviluppo all’estero, fondamentale è stato e continua ad essere l’attività di Italia Music Lab e, in particolare, dell’ufficio Italian Music Export. «Con la nostra attività sosteniamo concretamente artisti e aziende in live, tournée, ma anche viaggi di lavoro – ha sottolineato a questo riguardo Nur Al HabashDirettrice Fondazione Italia Music Lab e Curatrice Artistica della Milano Music Week.  Negli anni abbiamo costruito un network molto importante e questo fa sì che nascano moltissime sinergie e progetti condivisi. Lavoriamo molto anche con la Commissione europea, oltre ad avere numerosi contatti e collaborazioni istituzionali qui in Italia, con l’ICE e con il MISE. Tra le nostre attività rientra, inoltre, l’organizzazione di corsi di aggiornamento per tutti i direttori di istituti di cultura italiana nel mondo, che sono serviti a far partire una serie di progetti volti a promuovere generi musicali finora molto poco esplorati. Vogliamo continuare in questa direzione e soprattutto raccogliere l’invito dei relatori presenti a questo incontro nel fare sistema».

Un invito raccolto anche da Alessandro CeccarelliConsigliere Delegato di BPMconcerti srl, che ha constatato come «oggi si sia arrivati a capire che il made in Italy comprende anche la musica, al pari della moda e del cibo. Esportare artisti è un’operazione complessa, ma ci sono oggi molte opportunità di fare internazionalizzazione per noi, proprio perché sono nati dei punti di riferimento importanti. Dopo due anni di pandemia, la musica è quindi pronta ad affrontare questa grande sfida. Le Regioni in questo ci supportano molto, ma è necessario fare sistema come operatori e imprenditori. Mancano, in particolare, due cose fondamentali: portare in Italia qualche fiera internazionale importante e creare un festival o una manifestazione in cui tutte le realtà del settore possano confluire, sul modello di Glastonbury, per condividere un’esperienza comune».

È su questa autocritica che si è soffermato anche il Presidente di Assomusica, nel suo intervento conclusivo: «Quello che veramente manca – ha dichiarato – è la capacità di fare sistema, ovvero di accrescere il sistema di rete e di relazioni al di là del proprio ambito di competenza. Chi lavora in questo settore non ha capacità di dialogare con le istituzioni, se non nel momento in cui si pone un problema. La musica italiana, dopo quella anglosassone e latina, è quella più esportata all’estero anche in mancanza di un approccio sistemicoPer sfruttare al meglio gli innumerevoli i vantaggi dell’internazionalizzazione è necessario che la categoria faccia sistema e soprattutto che si pongano le basi per una programmazione nel lungo periodo, costruita su progetti pluriennali».

Da sempre presente da protagonista ai grandi appuntamenti della musica italiana ed europea, ASSOMUSICA, l’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo sostiene ancora una volta la sesta edizione della MILANO MUSIC WEEK (21-27 novembre), insieme a Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori e SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori.