L’Oncologia di Varese risponde alle critiche: chiarezza dall’ASST Sette Laghi su incentivi, carenze e futuro

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L'Ospedale di Circolo Varese

VARESE, 29 maggio 2025-Un comunicato stampa diramato dall’Ufficio Stampa dell’ASST Sette Laghi ha voluto offrire alcuni chiarimenti in merito a quanto recentemente riportato da alcuni organi di stampa, in merio all’attuale situazione riguardante il reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Circolo di Varese.

L’ASST Sette Laghi riconosce le preoccupazioni legittime sollevate dagli articoli precedenti, ma intende anche rettificare affermazioni parziali e inesatte che rischiano di generare un’immagine distorta di una struttura che, nonostante le difficoltà, continua a garantire cure di qualità e ad attuare strategie per affrontare la carenza di personale.

Chiarezza sulla situazione dell’Oncologia di Varese: incentivi e carenza di personale

In merito alle affermazioni del sindacalista Bruno Zecca del Policlinico di Milano, il Professor

Il professore Francesco Grossi

Grossi sottolinea che la Direzione dell’ASST Sette Laghi ha introdotto, circa due anni fa, un incentivo economico significativo per i medici oncologi, retribuendo ogni guardia pomeridiana 600 euro. Questa iniziativa, unica nel suo genere, è stata pensata per sostenere concretamente il lavoro quotidiano dei medici.

Si conferma la riduzione dell’equipe medica da 15 a 10 medici. Tuttavia, questa carenza di specialisti non è un problema isolato di Varese, ma una criticità che affligge la Lombardia e il resto d’Italia, dove il numero di oncologi in uscita dalle scuole di specializzazione è inferiore al fabbisogno. Molte strutture pubbliche, anche nell’ambito di ATS Insubria, si trovano nella stessa condizione. Nonostante queste difficoltà, l’attività clinica del reparto non è mai stata ridotta e continua a operare a pieno regime.

Le strategie per il futuro: scuola di specializzazione e nuove assunzioni

Per affrontare la criticità legata alla carenza di personale, l’Università dell’Insubria attiverà a partire da settembre 2025 la Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica a Varese. Questo rappresenta un momento cruciale per la formazione e il reclutamento di nuovi specialisti sul territorio. Il concorso per un professore associato, figura essenziale per l’attivazione della scuola, è stato concluso a febbraio 2025. Purtroppo, il blocco delle convenzioni tra università e ospedali ha ritardato l’arrivo del docente, rallentando un processo fondamentale per garantire formazione e supporto clinico. Il superamento di questo ostacolo sarà determinante nei prossimi mesi.

Contrariamente a quanto contestato, l’obiettivo primario è stato difendere il diritto dei pazienti di essere curati a Varese. A tal fine, sono state introdotte rimodulazioni organizzative che tengono conto delle esigenze degli operatori. L’Oncologia Medica ha così continuato a garantire l’attività ambulatoriale, i trattamenti in day hospital, i ricoveri, le consulenze nei reparti e il supporto al territorio. In alcune aree, come le neoplasie polmonari, il livello di trattamento è stato mantenuto elevatissimo, con accesso a terapie innovative difficilmente disponibili anche in altri ospedali blasonati della Regione.

Ottimizzazione del carico di lavoro e supporto amministrativo

Sebbene il carico di lavoro dei medici sia aumentato, la collaborazione tra professionisti e la gestione attenta della Direzione hanno permesso di ridurre le guardie notturne da 8 a 5 al mese. Nel frattempo, sono stati attivati due contratti libero-professionali per assicurare la continuità assistenziale, una soluzione transitoria in attesa delle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il prossimo mese, infatti, prenderà servizio un’oncologa come dirigente medico.

Inoltre, contrariamente a quanto riportato, il personale amministrativo a supporto dell’Oncologia è aumentato, passando da 2 a 4 unità. Questo ha contribuito ad alleggerire il carico burocratico e a migliorare l’assistenza nei percorsi amministrativi e logistici rivolti ai pazienti.

La solidità del reparto oltre i singoli professionisti

In merito alla notizia del concorso universitario vinto dal Professor Grossi presso l’Ospedale San Martino di Genova, si precisa che la sua eventuale partenza non comprometterà la solidità della struttura. Il reparto non dipende da un singolo professionista, ma si fonda su una rete di collaborazioni accademiche, sull’imminente scuola di specializzazione e sulle strategie di reclutamento in corso, che assicurano la continuità e lo sviluppo dell’attività clinica e scientifica.

In conclusione, l’Oncologia di Varese non è un reparto in crisi, ma una struttura solida e in evoluzione, che ha saputo affrontare con competenza e determinazione un periodo complesso per la sanità pubblica. I pazienti possono contare su un’équipe altamente qualificata, su una Direzione ospedaliera attenta e su un progetto di sviluppo concreto, che guarda con fiducia al futuro della medicina oncologica nella provincia.