VARESE. 31 maggio 2025 – di GIANNI BERALDO
A poco più di una settimana dal voto, il Partito Socialista in provincia di Varese torna a fare sentire la sua voce, sull’importanza dei referendum abrogativi in programma il prossimo 8 e 9 giugno.
Un sentito appello a recarsi alle urne, per dare una svolta su temi importanti sui quali i cittadini sono chiamati a prendere una decisione. La stessa che potrebbe riflettersi in modo significativo sulla nostra società in base, ovviamente, all’esito, sempre che si arrivi a raggiungere il quorum del 51%.
Cittadinanza, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti: questi i cinque quesiti referendari sui quali apporre SI’ o NO, anche separatamente.
Una cosa è certa, la maggioranza dei partiti di centrosinistra propende per 5 SI’ con un unico dubbio, diventata questione divisa nelle ultime settimane, ossia il quesito referendario inerente la Cittadinanza, ora possibile ottenerla dopo 10 anni secondo quegli inflessibili criteri stabiliti per legge, mentre il referendum prevederebbe di abbreviare l’attesa a 5 anni.
Compatto invece il centrodestra nel votare NO, se non addirittura invitare gli elettori a boicottarlo.
Chi invece ha le idee chiare sulla posizione da prendere, questo è proprio il PSI, spiegandone le motivazioni direttamente dalla voce del segretario provinciale Orlando Rinaldi, che abbiamo sentito oggi al gazebo informativo allestito in Piazza Montegrappa a Varese: “Noi fondamentalmente siamo qui per le tematiche relative al lavoro e per il futuro dei nostri giovani, quelli che ultimamente sono stati dimenticati da queste politiche. Non si sono certamente rassegnati ma purtroppo stanno accettando tutto. Noi invece non accettiamo tutto: come i tagli alla sanità, ai diritti del lavoro così come ad esempio i tagli ai fondi per persone disabili e loro familiari che li assistono. Insomma noi siamo qui come Psi, partito che ha sempre tutelato nella sua lunga storia tutti questi diritti e lo faremo ancora.”
Rinaldi ha qualcosa da aggiungere pure sulla questione della cittadinanza che tanto fa discutere: “Sicuramente è un quesito un po’ diviso, ma dobbiamo pensare che questo è anche un voto che riguarda la sensibilità di ciascuno. Da parte nostra ribadiamo l’importanza di non tirarsi indietro al cospetto di un futuro che va verso un’integrazione culturale, sociale ed economica.”
Come dire: sarebbe deleterio e controproducente tornare al passato, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e coerenza, considerando l’inevitabile trasformazione che la società a livello mondiale ha già messo in atto.